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Mafia, cosca di Mezzomonreale: il Gup condanna otto esponenti appartenenti alla cosca, due gli assolti

La pena più severa è stata inflitta al boss Pietro Badagliacca

Otto presunti appartenenti alla cosca di Mezzomonreale sono stati condannati dal Gup del tribunale di Palermo Ivana Vassallo, che ha deciso col rito abbreviato e ha anche scagionato due dei dieci imputati. Il processo nasce da un’operazione dei carabinieri, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, che ha chiesto e ottenuto pene pesanti: poco meno di un secolo di carcere, con lo sconto di un terzo previsto per il rito abbreviato. La più severa è stata inflitta al boss della mafia palermitana Pietro Badagliacca, che ha avuto 20 anni, mentre Gioacchino Badagliacca è stato condannato a 17 anni, un mese e 10 giorni e Angelo a16 anni, 5 mesi e 10 giorni. Poi Giovanni Cancemi (8 anni, 3 mesi e 16 giorni), Antonino Anello, Michele e Pasquale Saitta, 8 anni ciascuno e infine 3 anni e 4 mesi Angelo Lazzara. Gli assolti sono Marco Zappulla e Silvestre Maniscalco, assistiti dall’avvocato Rosanna Vella.

Nel processo si sono costituiti parte civile il Comune di Palermo, avvocato Ettore Barcellona, il Centro Pio La Torre, avvocato Francesco Cutraro, Solidaria, Sos Impresa, Fai, Rete per la legalità, Sportello di solidarietà Confcommercio e Confersercenti, rappresentanti tra gli altri dagli avvocati Fabio Lanfranca, Valerio D’Antoni, Ugo Forello, Fausto Maria Amato e Maria Luisa Martorana, che gli imputati dovranno risarcire.

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