Ballarò in lutto per Giuseppe, eroe per caso: morto per aiutare i compagni di lavoro a Casteldaccia
Ha sentito il collega urlare perché tre di loro non davano più segni di vita dopo essere scesi per depurare la vasca della fogna e si è precipitato verso la botola perché in quel momento era in superficie. Giuseppe La Barbera, 26 anni il più giovane tra le cinque vittime della strage di Casteldaccia, è morto per aiutare gli altri quattro. Era l’unico a non essere a libro paga della ditta Quadrifoglio di Partinico, che lavorava alla rete fognaria dopo essersi aggiudicata l’appalto dell’Amap, l’azienda ex municipalizzata di Palermo. Proprio l’Amap aveva arruolato La Barbera come interinale da una agenzia. «Non avendo perfezionato le assunzioni dirette ci rivolgiamo alle agenzie in caso di necessità», dice Alessandro Di Martino, amministratore unico di Amap. Giuseppe La Barbera era originario del quartiere Albergheria dove sorge il popolare mercato di Ballarò. Giuseppe si era sposato nel maggio 2019 e fra qualche giorno avrebbe festeggiato i 5 anni di matrimonio. Lascia la giovane moglie e due bimbi piccoli.
Ballarò in silenzio rende omaggio a Pino
Il chiassoso e pieno di musica mercato di Ballarò, nel quartiere Albergheria a Palermo, oggi è in silenzio per rendere omaggio a uno dei suoi «figli» Giuseppe «Pino». La Barbera la cui famiglia ha un negozio di bombole di gas e casalinghi in via Musco alle spalle della chiesa del Carmine, e per questo è conosciuta da quasi tutti i residenti della zona. La Barbera, 28 anni, morto nella strage di Casteldaccia, che lascia la moglie ventenne e due bimbi di 5 e un anno, è nato e cresciuto tra i vicoli del mercato. Ballarò meta quotidiana di migliaia di turisti oggi aveva gli altoparlanti, da dove normalmente viene fuori musica napoletana, muti e nessun commerciante abbanniava, cioè urlava per attirare i clienti.