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Lavorava in Calabria ma stava per essere trasferito nella sua Palermo Daniele Breganze, il carabiniere morto nell'incidente in autostrada

Dolore alla compagnia di Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia, dove il giovane era in servizio. «Un ragazzo solare che amava la divisa», scrive un amico sui social

Lavorava in Calabria, ma stava per essere trasferito nella sua città, Palermo, il carabiniere Daniele Breganze, morto ieri (29 aprile) a soli 23 anni, nello scontro tra la sua auto e un tir lungo l’autostrada A20 Palermo-Messina, nel tratto tra Brolo e Rocca di Capri Leone, in direzione del capoluogo.

Breganze prestava servizio alla compagnia dei carabinieri di Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia. Secondo le prime informazioni raccolte, era in ferma quadriennale, essendo entrato nell'Arma nel 2022, ed a quanto pare sarebbe stato già destinato al trasferimento presso il battaglione Sicilia a Palermo. Nella sua vettura diversi bagagli ed effetti personali che il giovane militare dell’Arma stava trasportando nella sua città natale.

Dolore tra i colleghi, che hanno saputo dell'incidente mentre si trovavano al lavoro. Oggi si respira un'aria di mestizia e nessuno ha voglia di parlare in caserma. Appresa la notizia, in tantissimi hanno voluto ricordare Daniele attraverso i social: «Povero figlio... parte per guadagnarsi un pezzo di pane, nel pericolo continuo di chi indossa una divisa, e poi il destino lo ferma nella strada», ha scritto Caterina Scibilia. «Un ragazzo solare che amava la divisa», ha scritto un amico. E ancora, Francesco Puma: «Non si può morire così, penso al dolore dei familiari, brave persone. Una famiglia di lavoratori travolti da questa tragedia».

Il giovane militare era da solo al volante della propria autovettura, una Nissan Juke, quando, per cause in corso di accertamento, si è scontrato con un autoarticolato che lo precedeva all’imbocco della galleria Cipolla. L’incidente si è verificato intorno alle 15 in un tratto di autostrada in cui vi sono dei lavori, con restringimento della carreggiata.

Per il giovane l’impatto è stato fatale. Illeso invece il conducente del mezzo pesante, che ha avvertito il fortissimo boato alle sue spalle e, sceso dall’autoarticolato, si è accorto della tragedia. In comprensibile stato di shock, è stato trasferito, solo per gli accertamenti necessari, all’ospedale di Sant’Agata Militello.

Terribile la scena presentatasi ai primi soccorritori, con il corpo dello sfortunato carabiniere estratto dalle lamiere contorte del veicolo. Sul posto la polizia stradale del distaccamento santagatese, i vigili del fuoco, le ambulanze del 118, i mezzi del pronto intervento autostradale e del Cas ed una pattuglia dei carabinieri. Il pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore della Repubblica di Patti Giovanna Lombardo, dopo l’accertamento medico legale e l’espletamento dei rilievi protrattisi sino alla sera, ha autorizzato la rimozione della salma, presa in custodia per l’esame autoptico nei prossimi giorni all’ospedale Papardo di Messina. Per l’esame sarà conferito l’incarico alla professoressa Daniela Sapienza. Il transito autostradale tra gli svincoli di Brolo e Rocca di Capri Leone in direzione Palermo è rimasto chiuso fino a sera, con una lunga coda di auto che, nel frattempo, si erano incolonnate. Coda che è stata fatta defluire, sotto sorveglianza della Polstrada, dal vicino casello di Brolo.

Un pomeriggio di dolore, quello di ieri, che purtroppo fa seguito al tragico epilogo di sabato 20 aprile, quando, appena poche decine di chilometri più avanti, all’altezza del viadotto Rosmarino, in territorio di Torrenova, si era verificato un altro incidente mortale. A perdere la vita in quell’occasione un altro palermitano, l’autotrasportatore 66enne Giuseppe Serio, del quartiere San Filippo Neri (lo Zen), precipitato senza urtare altri veicoli al di sotto del viadotto dopo un impatto all’uscita della galleria.

 

 

 

 

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