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Palermo, fondi per far studiare i figli degli operai morti sul lavoro: «Una battaglia non solo nostra»

A sei mesi dalla tragica morte di Giovanni Gnoffo in un cantiere di via Ugo La Malfa, la cassa edile della Cgil annuncia che garantirà «il diritto allo studio dei figli di quegli operai vittime di incidenti mortali sul lavoro fino a quando non completeranno i loro studi». A renderlo noto Piero Ceraulo, segretario generale della Fillea Cgil, durante un sit in organizzato questa mattina (19 aprile) proprio in via Ugo La Malfa. Tra le bandiere e i sindacalisti si scorge anche la moglie di Gnoffo. Nei suoi occhi si leggono chiaramente la rabbia per la morte del marito e la delusione e il senso di abbandono vissuto dopo che la luce dei riflettori che avevano illuminato il caso si è spenta.

«Non avrei mai immaginato che in tutto questo tempo nessuno mi ha mai cercato - attacca - non abbiamo ricevuto nessun sostegno psicologico, morale o economico. Mi sono sostenuta da sola con l’aiuto della mia famiglia. Questa battaglia non è solo mia è anche e soprattutto per le altre famiglie - incalza - perché chi non ha il sostegno della famiglia o il coraggio o la forza di andare avanti ogni giorno come fa?».

La donna si è poi lasciata andare al racconto di quel tragico giorno. «Si è alzato per andare a lavoro come sempre - racconta - dicendomi ci vediamo più tardi. Nel pomeriggio, invece, ho ricevuto una chiamata in cui mi spiegavano che c’era stato un incidente. Non avrei mai immaginato di non rivederlo più. Non realizzi mai del tutto ciò che è successo, anche perché non sai come sono andate le cose effettivamente. Ancora oggi ti aspetti che tuo marito da un momento all’altro ritorna a casa. Pensi che tutto andrà bene, tutto tornerà a posto. E a nessuno frega nulla di come stanno le famiglie di questi operai».

«Oggi quello che emerge - spiega Celauro - è che nonostante le denunce che facciamo quotidianamente rispetto alle condizioni di mancata sicurezza nei cantieri c’è un ulteriore danno, delle famiglie lasciaste nell’ombra senza neanche un riconoscimento economico».

«Rispetto alla tragica vicenda di Giovanni Gnoffo - fanno sapere dalla Cassa Edile -, morto purtroppo sul lavoro, i nostri uffici hanno espletato con grande impulso tutti gli adempimenti per garantire alla famiglia e ai figli, i servizi che la cassa eroga quando si verificano queste tragiche vicende».

Nel video parlano la signora Monica Garofalo e Piero Ceraulo, segretario Fillea Cgil

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