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Palermo, lavori Amap nella zona del tribunale: la strada ridotta a un budello

In via Villa Filippina il cantiere per rifare le reti idriche con sistemi smart e l’applicazione di contatori digitali che si controllano da remoto

Il progetto è per una buona causa, specialmente di questi tempi: la riabilitazione digitale delle reti idriche anche in funzione anti-spreco. Ma il traffico e il caos saranno assicurati. Via Villa Filippina, la strada dell'omonima villa, a due passi dal Tribunale e che sfocia in piazza San Francesco di Paola, è praticamente trasformata in un grande cantiere. Che oggi si estende un po' più avanti, su tutta la piazza, dove da qualche giorno sono stati installati i divieti di sosta con rimozione forzata da oggi e fino al 10. La via è ridotta a una strettoia sulla parte destra dalla quale passa appena una macchina. E, a partire da stamattina, le code in direzione via Sammartino sono garantite.
I cartelloni raccontano di un intervento effettuato coi fondi europei. Si tratta di un progetto che si pone l’obiettivo di rimessa in efficienza delle reti attraverso una specifica strategia che comincia dal potenziamento della conoscenza delle reti. Cioè una mappatura digitale e un sistema di alert per il recupero delle perdite.

«Sono gli allacci relativamente alla cosiddetta sottorete-4 della zona Politeama, compresi di contatori intelligenti che si possono controllare da remoto - spiega Giovanni Sciortino, direttore generale Amap -. Abbiamo così la possibilità di verificare eventuali anomalie e avvisare l’utenza su eventuali disfunzioni». Insomma, un po’ come avviene con i misuratori del gas o dell’energia elettrica, ormai gestiti dalle piattaforme digitali delle varie aziende.

Domani si comincia anche in piazza San Francesco Di Paola, poi gli operai si sposteranno in via Sammartino. «Arriveremo sino a via Notarbartolo», spiega Sciortino.
L’ufficio mobilità e traffico del Comune ha predisposto la segnaletica e ha dato il via libera all’intervento. Ma quella è una zona centralissima, molto affollata, piena di uffici, nevralgica per il traffico e anche per i posteggi a raso che in quell’area sono preziosi e sempre affollati. È fare una profezia facile dire che le ripercussioni sul traffico rischiano di essere micidiali, con conseguenti refluenze a monte, ad esempio creando file sulla via Papireto per le auto che entrano in città da piazza Indipendenza. Ma anche ingorghi alla confluenza di via Goethe e via Nicolò Turrisi.

I lavori sono affidati con il sistema dell’accordo quadro per un valore massimo di 4,7 milioni di euro all’impresa «Camedil Costruzioni srl» di San Giuseppe Jato.

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