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Palermo, pizzo e non solo: a Brancaccio il clan puntava sulla cocaina

In un summit le famiglie decisero che c’era un unico fornitore. Il collaboratore di giustizia Montalbano: prendevo la droga a Santa Maria di Gesù

Rosario Montalbano

C’era anche la droga tra gli affari del clan di Brancaccio. L’attività principale era il pizzo da imporre ai commercianti, gran parte dei quali in verità erano compiacenti e non ci pensavano proprio a denunciare i loro esattori, ma gli interessi si erano allargati anche alla cocaina che doveva essere venduta nelle piazze di spaccio. In questo business, però, il ruolo dei picciotti del quartiere era diventato centrale: toccava a loro, infatti, il compito di distribuire la sostanza stupefacente alle altre famiglie mafiose.
A svelare come veniva organizzata la vendita è stato il nuovo pentito Rosario Montalbano durante il lungo interrogatorio davanti al procuratore aggiunto Marzia Sabella e al sostituto Francesca Mazzocco della Direzione distrettuale antimafia. Il collaboratore di giustizia era stato avvertito a cose fatte, anche perché le regole erano state stabilite nel corso di un summit che si era svolto in via Hazon alla presenza dei boss che dovevano gestire il traffico di droga.

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