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La ragazza vittima dello stupro di gruppo a Palermo trasferita in una località segreta, la Procura avvia un'inchiesta

Lo rivela la sua legale: «È importante tenerla al riparo da nuove minacce»

Un momento della manifestazione organizzata dall'associazione "Non una di meno" a Palermo dopo la notizia della violenza di gruppo che si è consumata nella zona del Foro Italico. Un corteo ha attraversato le strade percorse dal branco che ha trascinato la vittima, dalla Vucciria fino al cantiere abbandonato del collettore fognario dove si è consumato lo stupro.ANSA/Non una di meno + UFFICIO STAMPA, PRESS OFFICE, HANDOUT PHOTO, NO SALES, EDITORIAL USE ONLY + NPK

«Dopo la nuova aggressione nei suoi confronti, la mia assistita è stata portata in una località segreta per tenerla al riparo da ulteriori minacce». Lo ha detto l’avvocato Carla Garofalo, legale della ventenne, vittima dello stupro di gruppo avvenuto nel luglio scorso a Palermo, quando la giovane aveva 19 anni.

Ieri sera, primo aprile, è stata minacciata con un coltello e trascinata via, mentre era in compagnia del fidanzato in un bar del centro storico, da un altro ragazzo, minorenne, che aveva denunciato sempre per violenza sessuale, spalleggiato dalla madre, con l’obiettivo di convincerla a ritrattare le accuse. La vicenda è stata confermata dalla legale della ragazza, che tuttavia non ha potuto incontrare la sua assistita proprio perché la stessa è stata immediatamente portata via da Palermo per motivi di sicurezza.

Subito dopo lo stupro di gruppo del luglio scorso al Foro Italico (nella foto il cantiere dove avvenne la violenza), era stata inizialmente trasferita in una comunità protetta, ma dopo qualche tempo aveva fatto rientro in città, ospite di una zia. Adesso la decisione della magistratura, che ha aperto un fascicolo per violenza privata nei confronti del ragazzo e della madre autori delle nuove minacce, di trasferire la ventenne in una località segreta.

La procura di Palermo e la procura dei minori hanno aperto un’indagine per violenza privata a carico del minorenne e di sua madre. La giovane, qualche mese prima dello stupro, aveva raccontato di avere subito un altro tentativo di violenza sessuale da parte di un ragazzo e di essere riuscita a fuggire, spruzzando dello spray al peperoncino contro l’aggressore. Dalle parole della ragazza è nato un procedimento penale a carico del minorenne. Ieri, secondo il racconto della vittima, il ragazzino e sua madre avrebbero cercato di farle fare marcia indietro, minacciandola e trascinandola dai carabinieri.

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