Rifiuti nel centro storico, la Rap: «A Palermo l'abbandono è un fatto culturale, non si vuole bene alla città»
«Quale azienda, con quale forza può riuscire a fare un ordinario e uno straordinario insostenibile? Quante energie la Rap deve utilizzare al giorno?». Domande sarcastiche, forse neanche troppo, che arrivano da via Malta, a pochi passi da piazza Borsa. A porsele è il numero uno di piazzetta Cairoli, Giuseppe Todaro, che oggi (20 marzo) ha presenziato al controllo incrociato tra gli operatori dell’azienda dei rifiuti di Palermo e gli agenti della polizia municipale. Tra l’incudine (un aumento della Tari, la tassa dei rifiuti, che balla di circa 10-15 milioni) e il martello (circa un mese di autonomia della prima tranche della settima vasca Bellolampo) l’azienda porta avanti i controlli sul centro storico, dove residenti e commercianti dovrebbero svolgere la raccolta differenziata. Certamente ci sono i virtuosi ma ci sono anche tanti locali e abitanti che non rispettano le regole e lasciano i rifiuti sotto agli alberi e agli angoli dei marciapiedi. Le risposta alle domande di Todaro arrivano dai dirigenti, costretti a impiegare quattro operatori al giorno per il controllo e la raccolta dei rifiuti indifferenziati abbandonati abusivamente, sottraendo maestranze agli itinerari ordinari. «Il fenomeno dell’abbandono è diffusissimo - attacca il presiedete della Rap -. È un fatto culturale, non si vuole bene alla propria città. Noi interveniamo con la polizia municipale, rovistiamo nei sacchetti e riusciamo a risalire alle attività commerciali che se ne infischiano. In questo modo facciamo scattare i controlli». Mentre gli operatori sono al lavoro, Todaro affronta anche i problemi che incombono sulla città: Bellolampo ha circa un mese di autonomia, e se dalla Regione non vengono consegnati i lavori sarà il caos. Ma il presidente appare fiducioso: «Dalle ultime interlocuzioni che ho avuto - spiega - ho ricevuto rassicurazioni dall’impresa e dal direttore dei lavori che riusciremo a essere in linea con i tempi. Se non arrivassero a portare la seconda tranche dovrebbe arrivare un pezzo che ci mette comunque in tranquillità. Ma dobbiamo pensare a lungo termine e differenziare è un mantra che dobbiamo avere». E sulla Tari spiega: «Ballano circa dieci, quindici milioni in più. Al momento sono questi i numeri». nel video l'intervista a Giuseppe Todaro, presidente della Rap di Palermo