Danni economici e rischio quotidiano. Le strade groviera di Palermo continuano a mietere vittime. Automobili, pedoni e motociclisti vivono una giornaliera guerra contro le voragini che costellano le vie del capoluogo. Non si salva nessuno e i pericoli aumentano costantemente. «Quando torno a casa mi sento stanco - racconta un cittadino - ormai guidare un motociclo è solamente uno stress: non si sa più cosa guardare prima, se a terra, i pedoni o gli altri veicoli, ogni metro è un rischio». Ovunque si vada, c’è almeno un contraccolpo, che a volte si trasforma in danno economico.
«Abbiamo speso circa tre mila euro», lamenta un autista di una azienda che porta i giro per la città i turisti con i propri mezzi. «Spesso e volentieri - continua - si rompono le balestre del trenino perché le buche sono troppo profonde e rovinano i mezzi. A lamentarsi sono anche i passeggeri, che continuamente accusano il colpo. Cerco continuamente di evitare voragini e crateri».
L’emergenza buche smuove anche il mondo della politica e ad attaccare l’amministrazione comunale è Sabrina Figuccia, capogruppo della Lega in Consiglio comunale e presidente della Terza Commissione, che accusa l’assessore ai Lavori pubblici Totò Orlando di nascondersi dietro «vent'anni d’incuria, dimenticando che per due lustri è stato presidente del Consiglio comunale quando sindaco era il suo omonimo Leoluca. Palermo - prosegue Figuccia - passa da un’emergenza all’altra, da quelle dei rifiuti alla mancanza di illuminazione pubblica, dal caos della movida e dei pass della Ztl a quella delle strade gruvier».
E prosegue: «Orlando forse dimentica di essere passato, come se nulla fosse, da una maggioranza all’altra, dall’essere stato, cioè, uno dei più stretti collaboratori dell’ex sindaco Orlando, per poi saltare sul carro dei vincitori nelle elezioni comunali di due anni fa che videro la vittoria di Lagalla. Insomma, un esempio tipico di trasformismo e di camaleontismo, passando da uno schieramento politico ad un altro, fenomeno purtroppo sempre più frequente nella nostra travagliata città». Intanto, mentre la politica si punta il dito contro, i palermitani sono costretti a continui zig zag e le denunce fioccano. E anche i disabili rimangono vittime delle buche: nel giro di un mese, sono stati due gli episodi di cittadini disarcionati dalle proprie carrozzine a causa delle ruote incastrate nelle voragini che colpiscono anche i marciapiedi.
Ma a lamentare più di tutti il disagio sono i motociclisti: «È terribile - racconta Giovanni Costanza - si rischia di cadere ed è un continuo di colpi alla schiena e alle sospensioni. Via Libertà, via Imperatore Federico, via Crispi, sono ormai distrutte. Qualche giorno fa - prosegue - ero in motocicletta con mia moglie e ho schivato per miracolo una buca, abbiamo rischiato di cadere e romperci la testa».
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