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Truffa all'Ue, condannati a Palermo quattro imprenditori

Il processo nasce dall'indagine della Procura europea sui lavori all'Istituto Volta. Due anni e 8 mesi ciascuno, in abbreviato, ad Antonio Falcone, Emanuele Capizzello, Giulia Savì e Gioacchino Gabriele Falcone

Il gup di Palermo ha condannato a 2 anni e 8 mesi ciascuno, in abbreviato, gli imprenditori Antonio Falcone, Emanuele Capizzello, Giulia Savì e Gioacchino Gabriele Falcone. Erano stati coinvolti in una inchiesta della sezione siciliana della Procura europea, coordinata dai pm Gery Ferrara e Amelia Luise, per truffa aggravata all’Ue e violazione della legge sui subappalti.

L’indagine accertò che con i fondi europei erano stati avviati lavori di ristrutturazione nell’Istituto scolastico Alessandro Volta di Palermo, ma molte opere da realizzare erano rimaste sulla carta e non erano mai state effettuate. Emanuele Capizzello, Antonio e Gioacchino Gabriele Falcone erano finiti ai domiciliari.

Il gup ha anche condannato a versare 54 mila euro le due società coinvolte. Secondo gli inquirenti gli imputati, nell’esecuzione dei lavori, usando i cosiddetti subappalti a cascata e false fatturazioni, attraverso il risparmio o il mancato utilizzo di materiale o addirittura la mancata o incompleta realizzazione delle opere contabilizzate, avrebbero intascato ingiusti profitti.

Diverse le irregolarità accertate: dalle porte antincendio installate su telai non conformi, ai bagni senza massetto, a differenza di quanto previsto dal progetto e dalla fattura di pagamento.

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