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Palermo, sequestrato uno yacht per contrabbando doganale: è un Azimut 62 e vale quasi 300.000 euro

Il proprietario dell’imbarcazione di lusso, di nazionalità tunisina, aveva stipulato contratti per l’ormeggio a partire dal 2019. La guardia di finanza ha accertato uno stazionamento per un periodo superiore ai 18 mesi, in violazione dei termini per usufruire delle esenzioni dai tributi

I militari della Stazione Navale di Palermo, nell’ambito di un’attività di monitoraggio presso pontili, darsene e banchine, finalizzata al contrasto dell’importazione illecita di beni provenienti da Paesi extra-UE, hanno individuato e sequestrato uno yacht da diporto, lungo circa 20 metri e battente bandiera inglese, per l’evasione dei diritti doganali di confine.

Dalla preliminare disamina della documentazione acquisita, i finanzieri hanno appurato che il proprietario dell’imbarcazione di lusso, di nazionalità tunisina, aveva stipulato contratti per l’ormeggio a partire dal 2019. Grazie ai successivi accertamenti, è emerso che l’unità navale ha stazionato ininterrottamente nelle acque territoriali dell’Unione Europea per un periodo superiore ai 18 mesi, violando i termini per usufruire delle esenzioni dai tributi doganali per i mezzi di trasporto marittimi battenti bandiera extra-UE.

Tale violazione del cosiddetto «regime di ammissione temporanea» ha consentito di denunciare il proprietario dello yacht, un Azimut 62 del valore di quasi 300.000 euro, per il reato di contrabbando doganale a seguito del mancato assolvimento dei diritti di confine (dazi doganali e IVA all’importazione) quantificati in 68.730,00 euro. Il responsabile, inoltre, ai sensi del Testo Unico delle Leggi Doganali, rischia la reclusione fino a tre anni ed una multa che va da due a dieci volte l’ammontare dei diritti medesimi.

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