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San Giuseppe Jato, definì «animali» gli assassini del piccolo Di Matteo: minacce al presidente del consiglio comunale

In una lettera rivolta a tutta l'amministrazione, Antonino Liuzza viene «invitato» a «tornare a fare il farmacista».

Aveva definito «animali» gli assassini del piccolo Giuseppe Di Matteo, ora riceve una lettera di minacce. A finire nel mirino, il presidente del consiglio comunale di San Giuseppe Jato, Antonino Liuzza, che si è subito rivolto ai carabinieri.

La lettera non è rivolta soltanto a Liuzza, ma anche a tutta l'amministrazione comunale, guidata da Giuseppe Siviglia che ricopre nuovamente la carica di sindaco dallo scorso ottobre. Chi scrive, «invita» il presidente del consiglio a non andare oltre con l'attività antimafia e a «tornare a fare il farmacista». Un caso che ha provocato l'immediata reazione di Siviglia, che è già stato primo cittadino di San Giuseppe Jato per dieci anni, dal 2002 al 2012.

«Si tratta di un episodio macabro e da condannare su tutti i fronti. Abbiamo immediatamente denunciato tutto ai carabinieri e abbiamo anche informato la prefettura - dice il sindaco -. Di sicuro non ci fermeremo davanti a minacce di questo genere e l'azione dell'amministrazione comunale proseguirà senza alcun timore per la lotta alla legalità».

Nel frattempo, il vice presidente del consiglio comunale di San Giuseppe Jato, Carlo Stassi, ha convocato una seduta straordinaria per giovedì, 29 febbraio, alle 16, per esprimere solidarietà al presidente Antonino Liuzza e a tutta l’amministrazione, per le minacce ricevute.

La solidarietà dei politici

Dalla politica giungono attestati di solidarietà a Liuzza. «Esprimo solidarietà e vicinanza al presidente del Consiglio comunale di San Giuseppe Jato, Antonino Liuzza, per le minacce di morte di cui è stato oggetto. Sono certo che il presidente Liuzza non si farà intimidire, proseguendo nel suo impegno quotidiano per l’affermazione della legalità a testa alta». afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

«Esprimo la mia solidarietà a Liuzza, e all’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Siviglia. Le minacce non possono fermare le testimonianze contro la brutalità della mafia, questo è il passato che non deve più tornare e che dobbiamo contrastare in ogni ambito», dice Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale Antimafia.

Per il vicepresidente vicario della Commissione antimafia all’Ars, Ismaele La Vardera (Sud chiama Nord), «l’antimafia è la strada da seguire per rendere la nostra terra un posto migliore. Nel mio ruolo, ci tengo a dire sia a lui che al sindaco Giuseppe Siviglia che hanno tutta la mia vicinanza. So bene cosa significa ricevere delle minacce, ma vuol dire che siete sulla strada giusta. Andate avanti con orgoglio».

«Sono certo che né Antonino Liuzza né gli altri consiglieri comunali ed amministratori locali impegnati con lui per l’affermazione della legalità faranno alcun passo indietro dopo le minacce ricevute. Così come sono certo che con il loro operato continueranno ad onorare la memoria del piccolo Giuseppe Di Matteo, esprimendo tutto lo sdegno contro gli autori di quel gesto atroce. A tutti loro, esprimo la mia solidarietà, con l’invito a proseguire senza timore nel proprio lavoro per la comunità», afferma Gaspare Vitrano, deputato regionale di Forza Italia.

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