Sempre più vicina la data che vedrà sorgere il Centro di stoccaggio per gli ungulati servatici a Petralia Sottana, al fine di contrastare l'eccessiva proliferazione degli animali selvatici. I battenti potrebbero essere aperti a fine marzo. Ultimati nei giorni scorsi il sistema di refrigerazione e l'impiantistica elettrica. La struttura, che si trova sulla statale 120, diventerà il primo sito di Sicilia per la raccolta degli ungulati catturati. Da metà del 2022, a dicembre dell'anno scorso, sono stati abbattuti circa 2000 daini e catturati 250 suidi. Il piano, avrà un'accelerazione con l'attivazione effettiva del centro di stoccaggio. Risultata essere più difficoltosa la cattura dei suidi rispetto a quella dei daini che invece sono più reperibili essendo animali diurni. La proliferazione incontrollata degli ungulati selvatici, ha messo a rischio l’integrità degli elementi scientifici che portarono alla nascita nel 1989 del Parco delle Madonie. Vanno protette le biodiversità specialmente quelle vegetali e tutelate le popolazioni locali dai danni alle colture agricole, le attività zootecniche, scongiurando i crescenti rischi per la sicurezza pubblica e stradale.
Sono state attuate nel Parco, rigorosamente, disposizioni di legge e i riferimenti tecnico-scientifici dell'Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale, che a partire dal 2016, ha varato un piano di interventi gestionali per il contenimento numerico dei suidi e dal 2020 quello dei daini. Il progetto, voluto dall’Ente Parco, è stato finanziato dall'assessorato al Territorio e Ambiente. Con l’avvio dei piani di gestione su cinghiali e daini nell’area, il Parco ha iniziato a dotarsi delle infrastrutture indispensabili per le attività di controllo e per lo stoccaggio delle carcasse, oltre a gabbie e mezzi per il trasporto, foraggiamento delle unità di cattura e all’acquisto dei dispositivi di protezione individuale per gli operatori. Circa 80 i selecontrollori specializzati per l'abbattimento dei daini e 100 per quello dei suidi. A questi, si sommano gli altri formati dal Dipartimento dello Sviluppo rurale.
Il personale del Parco si è occupato dell’accurato posizionamento di gabbie in vari punti del territorio in seguito alle segnalazioni dei cittadini. Un lungo lavoro sinergico per ottenere risultati che stanno dando risposte ad un problema dell’area madonita. ll contenimento della crescita di ungulati, può trovare sbocco nella promozione di sistemi di economia locale sostenibile vedendo la creazione di una long list di operatori economici ed attività commerciali interessati all’acquisizione di carni derivanti dalle attività di controllo selettivo, attuate all’interno del territorio del Parco nella massima sicurezza e nel rispetto di tutte le normative vigenti in materia sanitaria. «Stiamo trasformando, un problema in una opportunità- sostiene il commissario straordinario del Parco, Salvatore Caltagirone -. Un programma di lavoro complesso ma assolutamente necessario e indifferibile che verrà assicurato sin da subito per garantire la tutela degli ecosistemi e della biodiversità dell’area protetta, la riduzione dei danni alle attività antropiche, i rischi per la sicurezza pubblica, che in futuro si auspica possa essere sempre più sostenuto e condiviso dalle diverse componenti politiche e sociali del territorio regionale. Verranno siglati protocolli d’intesa con le scuole, in particolare con l'istituto Alberghiero, per la conoscenza, la formazione e l’incentivazione al consumo delle carni. Le quantità in eccesso di carne potrebbero anche andare in beneficenza. Un’efficace filiera farà nascere altre idee». Molto soddisfatto del progetto, il sindaco di Petralia Sottana, Pietro Polito. «Non posso che ringraziare l'Ente Parco - dice Polito - per lo sforzo che sta producendo affinché si possano creare i presupposti per risolvere o quantomeno mitigare questa emergenza supportando i concittadini agricoltori».
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