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L'operaio travolto a Campofelice, i sindacati: «Ormai è una tragedia dietro l'altra, inaccettabile morire di lavoro»

La vittima era iscritta alla Fillea Cgil, un militante che frequentava abitualmente le sedi sindacali. La tragedia proprio nel giorno in cui i sindacati hanno protestato per chiedere più sicurezza

«Una tragedia dietro l’altra, ormai è un continuo, oggi è una giornata che rattrista tutti. Neanche il tempo di portare a termine un’azione di sciopero per rivendicare più sicurezza e denunciare quanto accade ogni giorno nei cantieri edili. E già piangiamo un nuovo morto».
Lo dice con sgomento il segretario generale della Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo anche perché l’ultimo morto sul lavoro, a Campofelice di Roccella, è Mario Cirincione, un operaio di 49 anni, iscritto alla Fillea Cgil, un militante che frequentava abitualmente le sedi sindacali e con il quale la Fillea aveva un rapporto stretto.

Il cordoglio del segretario Cgil Piero Ceraulo

«Siamo senza parole. Esprimiamo innanzitutto il nostro dolore e la nostra vicinanza alla famiglia - dice Ceraulo - Di nuovo una tragedia in un cantiere privato, dove si stava intervenendo nella fase della messa in sicurezza del muro di recinzione di una villa in ristrutturazione, tra Campofelice e Lascari. Il muro è crollato e l’operaio è rimasto travolto. Adesso bisognerà capire se erano stati presi i dovuti accorgimenti e fatti i rodaggi necessari».
«Oggi abbiamo scioperato - aggiunge Ceraulo - e la dimostrazione che la protesta era necessaria è esattamente quello che si è verificato oggi. È anche difficile da dire, ma per noi vale lo stesso principio, sia che si tratti di un morto, di due o di cinque: la reazione non può che essere la stessa. Chiederemo con forza il tavolo di monitoraggio.

A questo punto andremo dal prefetto perché diventa fondamentale il tavolo su salute e sicurezza nei cantieri edili».
Il bilancio della giornata di sciopero di Cgil e Uil, con le categorie degli edili e metalmeccanici, è stato positivo, con un’adesione del cento per cento nei grandi cantieri.
«Il tema della sicurezza è caro ai lavoratori, lo sentono sulla propria pelle - prosegue Ceraulo - Anzi ci hanno detto che le 2 ore di sciopero non sono risolutive ma bisogna alzare il tiro e il livello del confronto col governo. È inaccettabile per noi, a proposito, la battuta del ministro Nordio, il suo no all’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. È un’affermazione al di fuori di qualsiasi contesto di società civile».

 

Lionti (Uil): lavoro e sicurezza devono essere al centro dell’attenzione politica

«Mentre oggi protestavamo per chiedere più sicurezza nei luoghi di lavoro, un altro operaio è morto durante la ristrutturazione di un immobile. E’ inaccettabile. Nell’attesa di capire l’esatta dinamica dell’incidente e le possibili cause, esprimiamo la nostra più totale vicinanza alla famiglia della vittima e diciamo anche che siamo stanchi di ascoltare parole di cordoglio. Il lavoro e la sicurezza devono essere al centro dell’attenzione politica». Lo afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia e Palermo, che proprio oggi insieme alla Cgil Sicilia ha appoggiato lo sciopero di due ore proclamato da metalmeccanici ed edili, dopo la strage di Firenze, per dire «Basta morti sul lavoro».
«La situazione deve cambiare, ormai - aggiunge - ci siamo quasi assuefatti anche a questo genere notizie. In Sicilia più che altrove occorre creare le condizioni affinché non sussista la possibilità del ricatto della perdita del lavoro. Non abbiamo mai smesso di denunciare questa situazione i cui effetti in termini di arretramento sui diritti dei lavoratori erano prevedibili ed ora è arrivato il momento di dire basta».

La Piana segretario generale Cisl:  servono controlli in tutti i cantieri

«Lo diciamo da tempo, è inaccettabile che il lavoro, che dovrebbe essere luogo di realizzazione e crescita professionale, sia invece causa di incidenti così gravi. Siamo vicini alla famiglia dell’operaio rimasto vittima, all’età di quasi cinquant’anni, a causa del crollo di un muro di una abitazione su cui stava lavorando, nel palermitano. Siamo stanchi di assistere a questa scia sangue».Ad affermarlo sono Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani e Francesco Danese segretario generale Filca Cisl Palermo Trapani intervenendo sull’ennesimo incidente mortale sul lavoro, stavolta avvenuto a Campofelice di Roccella, nel Palermitano, dove un operaio è rimasto vittima del crollo del muro di un’abitazione in ristrutturazione in via Madonnina di Gibilmanna.«Le indagini chiariranno le dinamiche ma per noi resta inaudito e inaccettabile morire così. Servono controlli in tutti i cantieri perché le regole devono essere sempre rispettate».

Sul tema della sicurezza la Cisl sta avviando a livello nazionale una mobilitazione contro le morti e gli infortuni sul lavoro, con assemblee nelle fabbriche, nei cantieri, negli uffici e nei luoghi della produzione, per discutere di un decalogo scritto dalla confederazione sulle richieste del sindacato.«Bisogna aumentare il numero degli ispettori del lavoro, maggiore prevenzione, formazione, le garanzie sugli appalti pubblici vanno estese ai grandi cantieri privati e serve una stretta penale per le aziende che non rispettano le regole. Dalle scuole bisogna ripartire, poi, perché serve diffondere nei nostri territori una vera e propria cultura della sicurezza, perché sulla vita dei lavoratori non si può né fare economia né essere superficiali».Fra le proposte nazionali della Filca Cisl c’è la formazione obbligatoria preventiva sulla sicurezza a tutti coloro che entrano in cantiere, come prerequisito per l’avvio di attività edile in Camera di commercio per garantire che le nuove imprese siano preparate alle sfide che il mercato impone; l’introduzione della figura del promotore della sicurezza, un consulente per le attività ispettive e ancora alfabetizzazione edile per gli stranieri; una cartella digitale del cantiere trasparente per tutti gli appalti e garanzia dei lavori privati di mantenimento degli stessi standard contrattuali per tutta la catena d’appalto.

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