Ad Altavilla le familiari di Antonella Salamone: «Non sappiamo cosa sia successo, forse problemi economici»
Salvina Licata ed Elisabetta Cassano sono le prime parenti ad arrivare in via Reggia Trazzera Marina di Granatelli. Sono la nonna e la zia di Antonella Salamone, 41 anni, la donna uccisa questa notte ad Altavilla Milicia dal marito Giovanni Barreca, che ha sterminato anche i figli Kevin ed Emmanuel di 16 e 5 anni.
L'origine di Aragona
Le due donne, arrivate da Aragona, paese di origine anche di Antonella, raccontano di alcuni dissapori in famiglia, di difficoltà economiche del fanatismo religioso di Barreca: «Lui ripeteva sempre Dio è con noi».
Il sospetto dei problemi economici
«Non sappiamo di preciso cosa sia successo, forse alla base i problemi economici che stavano vivendo. Non sappiamo cosa sia avvenuta in questa casa, non ci diamo una spiegazione. Siamo sconvolte». «Avevano problemi economici - ribadisce Licata - qualche volta litigavano ma non potevamo mai immaginare una tragedia del genere. Lui era molto religioso, frequentava la comunità evangelista, andava spesso a Bagheria. Lavorava molto come muratore e operaio ma i soldi non bastavano mai. Lei invece faceva la badante». La Salamone, descritta come una donna «dolce e gentile», aveva svolto qualche lavoro di pulizia negli uffici del Municipio su incarico dell’amministrazione comunale che sosteneva la coppia facendola lavorare.
Da cinque anni ad Altavilla
Le due riferiscono che la famiglia abitava ad Altavilla Milicia da circa 5 anni. Prima aveva vissuto a Novara, dove vivono da molti anni alcuni parenti dell’indagato. Barreca è originario di Palermo, mentre la moglie Antonella Salamone è nata ad Aragona, in provincia di Agrigento. Con la famiglia fino a qualche tempo fa aveva vissuto anche la madre malata di Giovanni Barreca, che ora si trova in una casa di cura a Palermo. «Ero stata da loro per qualche giorno, ho visto che litigavano a volte. Sono andata via perché non c'era una situazione serena», dice la nonna di Antonella. Dopo essere rimaste per circa un’ora e mezza nel luogo della strage, la nonna e la zia di Antonella Salamone, sono salite su un’auto dei carabinieri.