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Arrestato a Malta il genero di Riina, chiesta l'estradizione per Tony Ciavarello

Dopo settimane di indagini, la polizia ha circondato la residenza di Ciavarello a Mosta prima di effettuare l’arresto

17 novembre, muore Totò Riina, il capo dei capi aveva 87 anni.

È Antonio Ciavarello, chiamato Tony, genero del defunto boss mafioso Totò Riina, l’italiano arrestato all’alba di stamani dalla polizia maltese che ha eseguito un mandato di cattura europeo emesso dal Tribunale di Brindisi il 24 gennaio del 2022. Lo riferiscono fonti del ministero dell’Interno maltese. Dopo settimane di indagini, la polizia ha circondato la residenza di Ciavarello (nella foto) a Mosta prima di effettuare l’arresto. Comparendo in tribunale - aggiungono media locali - l’uomo ha confermato la sua identità e ha espresso il consenso a rientrare in Italia.

Ciavarello dovrebbe essere estradato in Italia per scontare la pena in carcere. È stato dichiarato agli arresti il giorno dopo il suo cinquantesimo compleanno. Nel 2017 Ciavarello è stato arrestato in Puglia per scontare sei mesi agli arresti domiciliari per frode. Ciavarello, che allora viveva a San Pancrazio con la moglie, fu riconosciuto colpevole di una truffa perpetrata a Termini Imerese nel 2009. L’indagato, condotto in tribunale a La Valletta, parlando a bassa voce, ha indicato come sua residenza Mosta. Inoltre, ha riferito alla corte che era impiegato come autista presso una società di costruzioni con sede a San Gwann. L’ispettore di polizia Roderick Spiteri ha confermato che Ciavarello è stato arrestato sulla base di due mandati di arresto europei emessi dalle autorità italiane. Ha esibito copie del mandato d’arresto originale e della relativa segnalazione del Sistema d’informazione Schengen. L’ispettore Spiteri ha spiegato che i due mandati d’arresto europei sono stati emessi in relazione a due sentenze distinte. I due mandati lo condannano a due anni di carcere e al pagamento di una multa di 100 mila euro e di altri otto mesi di reclusione. L’avvocato Thomas Barbara Sant, che assiste Ciavarello, ha detto alla corte che il suo cliente era a conoscenza delle sentenze ma non sapeva di essere stato condannato alla reclusione.

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