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La mafia di Carini aveva messo gli occhi sull'appalto milionario del Rimed

Le opera della gara sbloccata nel luglio 2019 per un importo di 90,5 milioni di euro facevano gola al clan, in particolare una commessa per la realizzazione di un edificio

La mafia di Carini aveva messo gli occhi sull'appalto milionario del Rimed, il centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica a Carini. Un appalto sbloccato nel luglio 2019 per un importo di 90,5 milioni di euro.

John Pipitone - uno degli indagati nel blitz di ieri (l30 gennaio - in più di un'occasione viene intercettato a parlare proprio di questi lavori. Lo faceva con Salvatore Abbate, l’imprenditore che con lui intratteneva rapporti di interesse economico di questo tipo. Lo stesso Abbate chiese il benestare del boss per potere svolgere una commessa nel cantiere dove è in corso la costruzione dell’edificio di circa 25 mila metri quadrati. Tutto ripreso in un dialogo che i carabinieri hanno intercettato attraverso la microspia informatica installata nel telefono di Pipitone. Una delle ditte del cantiere Rimed aveva contattato proprio la ditta di Abbate: «Gli ho noleggiato lo scavatore a quell'impresa... Ci sono le macchine mie autorizzate per entrare là dentro».

«Nell’ambito del protocollo di legalità con la Prefettura - si legge in una nota della Fondazione Rimed - siamo a disposizione delle autorità per fornire ogni informazione ritenuta utile nei riguardi dell’impresa citata nelle notizie di stampa sull'inchiesta antimafia a Carini».

Nella foto il centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica a Carini

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