Non sapendo di essere intercettati, pure all’interno dell’auto, si scambiavano impressioni a ruota libera facendo anche i nomi dei vip, in particolare quello di Valeria Marini, una delle showgirl più amate e conosciute del mondo dello spettacolo. Nelle carte dell’inchiesta di Palermo è finita anche l’attrice che - secondo i fratelli Leonardo e Giovan Battista Marino, entrambi raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa ieri dal Gip Walter Turturici - sarebbe stata uno dei clienti della Roma-bene, riforniti dai pusher della Vucciria, in affari con alcuni esponenti della criminalità organizzata della Capitale grazie a un intermediario.
Nel 2019 sarebbe stato proprio quest’ultimo a raccontare delle sue presunte «entrature» importanti nel jet set all’ombra del Cupolone: «Io me ne sono pentito che me ne sono andato da Roma», diceva Giovan Battista Marino, detto Giovanni, rivolgendosi al fratello, uno dei personaggi chiave dell’inchiesta.
L’aver tirato in ballo uno dei volti più noti della televisione potrebbe essere stata una millanteria, non lo era invece il business che i Marino volevano mettere in campo con «gente all’antica e seria» ma anche «pericolosa», come era appunto indicato il loro contatto romano con il quale stavano discutendo per l’acquisto di droga, in particolare di cocaina.
Una trattativa che, però, non era andata a buon fine perché il prezzo della cocaina - 36 mila euro al chilo - era stato ritenuto troppo alto e dunque poco concorrenziale.
Un servizio completo di Fabio Geraci sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi
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