Non è stato lui a lanciare il rubinetto contro un tifoso del Palermo: modenese rimesso in libertà
Non era un rubinetto quello lanciato dal tifoso del Modena fermato contro gli ultras del Palermo, ma un contenitore di liquore in plastica. E così il gip Marina Minasola non ha convalidato l’arresto e ha rimesso in libertà il giovane di 26 anni di Modena che era stato arrestato dalla Digos dopo l’incontro di calcio di sabato (20 gennaio) tra gli emiliani e i siciliani che si è disputato allo stadio Barbera di Palermo e si è concluso con la vittoria dei rosanero per 4-2. Il giovane, rispondendo alle domande del gip, ha detto di avere raccolto per terra la bottiglietta di plastica e di averla lanciata in una zona dove non c’erano spettatori. Il tifoso reggeva in mano una bacchetta in legno, ma serviva a suonare un tamburo. Dunque, non sarebbe stato lui a lanciare il rubinetto, ferendo un tifoso rosanero. Il gip ha accolto la richiesta degli avvocati Giovanni Adami del Foro di Udine e del palermitano Pasquale Contorno. «Non sussistono i presupposti della flagranza o quasi flagranza - scrive il giudice nel provvedimento di scarcerazione -. L’individuazione dell’arrestato è avvenuta soltanto a seguito della visione delle registrazioni di videosorveglianza, ma l’indagato non è stato rinvenuto in possesso di alcuna cosa o traccia del reato immediatamente prima commesso, non essendo stato reperito alcun contenitore né il bastone ritratto dal video o altro oggetto contundente nella sua disponibilità».