Il grande fratello sulla movida. A Palermo piazze e locali affollati dai giovani nel fine settimana hanno ormai addosso gli «occhi» costanti delle forze dell’ordine, impegnate sul fronte della lotta alla movida selvaggia, specie dopo l’omicidio di Lino Celesia al Notr3 di via Pasquale Calvi. A farne le spese, ora, anche la ritrovata Arena di Mondello, l’ex arena Sirenetta (diversa dal vicino ristorante, che è un altro locale): si è vista apporre all’ingresso il cartello di chiusura dopo i controlli della polizia. La causa prossima del sequestro preventivo non è legata al frastuono della musica e al traffico delle auto, denunciati da alcuni residenti di Mondello qualche giorno fa, che lo avevano messo pure nero su bianco in una lettera al Giornale di Sicilia. Non sfugge però la tempistica dell’operazione, scattata alle 23.40 di sabato sera (il sequestro è stato alle 2 del mattino di ieri, domenica 21 gennaio 2024) e a pochi giorni dalle rimostranze dei cittadini. Nel verbale si parla infatti di difformità e violazioni in merito all’agibilità. L’area da ballo, che ha regolare licenza per operare all’aperto, era coperta da una tensostruttura in metallo e pvc e la pavimentazione da una pedana in legno e tessuto tipo moquette. Inoltre le quattro uscite di sicurezza risultavano ostruite da materiali di ingombro. Nel locale lavorano 40 dipendenti. Il titolare, Antonio Romano, allarga le braccia, dice di essere in regola ed è pronto a presentare ricorso per il dissequestro, al pubblico ministero titolare del fascicolo, Enrico Bologna. «Abbiamo riaperto da due anni - dice - e siamo stati continuamente sottoposti a controlli da parte di Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ndr) per le emissioni sonore, siamo risultati sempre in regola con i limiti imposti dalla legge e da parte dell’Asp. Mai una multa». Dopodomani Romano dovrebbe incontrare una delegazione di residenti e forse sarà trovato un compromesso. «Al di là dell’accertamento della polizia amministrativa, resta un duplice rammarico: il primo legato alle 30 persone che lavorano presso l’Arena e che ora questo lavoro non lo avranno più - aggiunge Romano - . Così si manda un segnale sbagliato rispetto ai gravi fatti accaduti nelle ultime settimane, che purtroppo non si risolvono chiudendo i luoghi del divertimento legali, bensì attraverso l’attività di prevenzione e di controllo del territorio». Dal lungomare al centro della città. Nel corso dei controlli che hanno visto in campo polizia, vigili urbani, carabinieri e finanza, sono stati denunciati in stato di libertà due giovani: uno per violazione degli obblighi della sorveglianza speciale a cui era sottoposto, un altro per porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Oltre 214 le contravvenzioni per guida senza patente, con patente scaduta e in stato di ebbrezza. Le multe ammontano a 59 mila euro. Sono state identificate complessivamente 796 persone e controllati 353 veicoli. I servizi per garantire la sicurezza sono legati al protocollo Alto Impatto. Passati al setaccio anche pub e ristoranti di via Candelai e l’ampia porzione di territorio compresa tra via Roma e piazza Marina. Posti di controllo hanno riguardato le vie Isidoro Carini, Quintino Sella, Corleo e Turati, Omodei e le piazze Nascè, Don Sturzo e Crispi. In un esercizio commerciale di via Maqueda sono state riscontrate una serie di irregolarità e gravi carenze igienico-sanitarie. Elevate multe per migliaia di euro. Il titolare è stato denunciato per occupazione di suolo pubblico e abuso edilizio: avrebbe aperto un varco comunicante con un locale non inserito nella planimetria. Due commercianti di via Candelai sono stati denunciati per occupazione di suolo pubblico. Un altro imprenditore è indagato per un pubblico spettacolo abusivo. Sirene, lampeggianti e agenti pure in via La Lumia, da alcuni mesi catalizzatrice di risse e aggressioni, dai colpi sparati in aria in mezzo ai ragazzini all’omicidio davanti al non lontano Notr3.