«Il mio Francesco ucciso per nulla: gli altri litigavano e voleva dividerli», a Partinico il dolore della mamma di Bacchi
I volti solcati dalle lacrime. Il dolore è forte e palpabile nel giorno dei funerali di Francesco Bacchi e della fiaccolata per il diciannovenne di Partinico ucciso la settimana scorsa davanti alla discoteca di Balestrate da un coetaneo, Andrea Cangemi, finito ai domiciliari. Rabbia, inquietudine e impotenza sono sentimenti che si intrecciano e sembrano stringere un nodo alla gola. Ieri sera Partinico è stata letteralmente inondata di gente con fiaccole in mano: scuole, mondo delle associazioni, del volontariato, istituzioni in blocco con tutti i sindaci del comprensorio in prima linea. Tutti insieme per dare una risposta anzitutto per dire no alla violenza. L’emblema di questa intesa giornata è stato sicuramente l’intervento che ha voluto fare la mamma di Francesco sul palco allestito in piazza Duomo: «La morte deve essere un evento naturale - dice Daniela Vicari -, nessuno può togliere la vita. Questo non lo posso accettare perché mio figlio è stato cresciuto con dei sani valori. Vergogna a chi sta ricostruendo quella terribile notte dicendo che mio figlio avrebbe aggredito per prima. Lui era intervenuto per sedare una lite». E poi scoppia in un pianto a dirotto, sovrastato dagli applausi. Sul palco c’erano i genitori di tante giovani vittime della violenza: Loredana Zerbo, mamma di Paolo La Rosa, Rosalia Colombo, mamma di Vincenzo Trovato, e Graziella Accetta, mamma di Claudio Domino. Tutte donne forti accomunate dalla stessa identica tragedia di perdere un figlio giovanissimo a causa dell’inaudita e inspiegabile violenza. «Un appello lo rivolgo ai giovani coinvolti quella sera del drammatico omicidio di Francesco - sono state le parole di Rosalia Colombo -: quando sarete chiamati a testimoniare al processo nessuno dovrà tirarsi indietro, questo sarà l’unico modo per fare giustizia a Francesco». Bacchi, sulla base delle prime ricostruzioni, sarebbe stato colpito da due calci da Cangemi. L’ultimo sferrato al collo con estrema violenza al punto da far perdere l’equilibrio alla vittima che è caduta sull’asfalto e non si è più rialzata. Francesco morirà poco prima dell’alba all’ospedale di Partinico. La giornata di ieri era cominciata all’alba con i funerali che sono stati officiati nella chiesetta del cimitero di Partinico in forma strettamente privata per via del divieto delle celebrazioni pubbliche da parte del questore Maurizio Calvino per motivi di «ordine pubblico e sicurezza». Decisione collegata al fatto che il padre di Francesco, Ninì Bacchi, è il principale imputato nel processo Game over che ha disvelato l'interesse di Cosa nostra per i centri scommesse. Durante le esequie l'arciprete Salvatore Salvia ha proprio parlato del profondo dolore che questa vicenda ha generato nella famiglia e nell'intera comunità: «Capisco familiari e amici - ha detto -, ma questo dolore può in parte essere attutito dalla nostra fede. Oggi dobbiamo fare i conti con i misteri del cuore umano, con i sentimenti che albergano nel cuore umano. Chiesa, società e famiglia devono avere a cuore il compito della formazione. Spero che questa triste vicenda possa illuminare le coscienze. Dobbiamo riflettere tutti e permettere ai ragazzi di crescere nell'amore di Dio». Davanti al cimitero in attesa della bara tantissimi i giovani che si erano presentati per salutare Francesco. Un fiume di lacrime ha accompagnato il feretro sia all'ingresso che all'uscita. Dopo lo svolgimento della funzione religiosa, una volta uscita fuori la famiglia dal cimitero, la polizia ha permesso l'ingresso contingentato di una trentina di persone per volta. Alcuni amici della vittima hanno voluto portare dei palloncini ed una volta davanti al feretro li hanno fatti volare in cielo. «Non è giusto, un ragazzo d'oro come Francesco non doveva fare questa fine», continuano a ripetere con rabbia gli amici. Non si capacitano che il loro “Francy” non possa più stare accanto a loro per trascorrere serate e nottate in allegria. Il destino, il fato o semplicemente un attimo di follia ha voluto che tutto si interrompesse quella terribile notte del 13 gennaio. Nella foto i funerali blindati per Francesco Bacchi