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Sversamento di fanghi in mare, vertici dell'Amap sotto processo

Sono stati rinviati a giudizio l'attuale amministratore unico di Amap e gli ex dirigenti della partecipata del Comune di Palermo

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I vertici di Amap sotto processo. Sono stati rinviati a giudizio l'attuale amministratore unico di Amap e gli ex vertici della partecipata dopo l'inchiesta sulla gestione irregolare dei depuratori di Palermo e provincia e lo sversamento in mare di fanghi. Così ha deciso il gup Andrea Innocenti che ha fissato per il prossimo aprile la prima udienza del processo per il quale i Comuni di Palermo, Capaci, Trappeto, Partinico e Balestrate, nonché le associazioni Adusbef, Legambiente Sicilia e Codacons, si sono costituiti parte civile. Tra gli esclusi solo l'impresa "Alessandra costruzioni".

Il gup ha accolto le richieste dei sostituti procuratori Andrea Fusco e Bruno Brucoli nei confronti di Maria Prestigiacomo, ex presidente Amap ed ex assessore della giunta Leoluca Orlando, e dell'attuale amministratore unico della municipalizzata, Alessandro Di Martino. Con loro vanno a processo anche i dirigenti Angelo Siragusa, Adriana Melazzo e Dorotea Vitale, che a vario titolo si sono occupati della gestione degli impianti idrici.

L'inchiesta era stata avviata tempo fa e i carabinieri avevano notificato un'ordinanza di commissariamento all'ex municipalizzata e l'allora assessore Prestigiacomo lasciò la delega ai servizi idrici. I militari fecero delle verifiche sulla gestione tecnico-operativa dei depuratori delle acque reflue sia ad Acqua dei Corsari che a Balestrate, Carini e Trappeto. Secondo l'accusa la gestione irregolare degli impianti avrebbe provocato l'inquinamento dell'area protetta del golfo di Castellammare.

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