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Palermo, la morte di Fauzia: non si farà l’autopsia, un post rilancia la pista del matrimonio rifiutato

Il servizio completo di Connie Transirico sul Giornale di Sicilia in edicola

Fauzia Islam

Un matrimonio combinato dai genitori bengalesi ed il rifiuto ad una vita alla quale avrebbe preferito rinunciare, gettandosi in mare, è una delle ipotesi che tiene banco in queste ultime ore. Il corpo della diciassettenne bengalese Fauzia Islam, scomparsa improvvisamente da casa la scorsa settimana, è stato riconsegnato nella tarda serata di sabato alla famiglia, che da anni vive a Palermo. Non è stata disposta autopsia.

La prefettura ha coordinato fino alle 23 le operazioni di recupero della salma della studentessa: per le sue ricerche sono stati impegnati sommozzatori, elicotteri, mezzi navali di polizia, carabinieri, finanza, vigili del fuoco e capitaneria di porto. Il cadavere galleggiava a circa 20 miglia dalla costa, nel mare di Aspra, dove sarebbe stato trasportato dalle correnti. A dare una svolta alle ricerche e alle indagini della squadra mobile dopo la denuncia dei genitori, sono stati proprio alcuni indumenti di Fauzia ritrovati sulla spiaggia di Vergine Maria. Un suicidio, quindi. Ma causato sembra dalla pressione esercitata sulla ragazza per convincerla a sposarsi. L’ipotesi è stata lanciata in un post da una compagna di scuola: «A volte parlavamo anche, stava nella classe accanto la mia e avevamo il gruppo di amicizie in comune - scrive la coetanea - È una ragazzina di origine bengalesi che è scappata perché - detto da una prof - le avevano combinato un matrimonio e lei si è ribellata. Più volte lei dava segnali e diceva cose che preoccupavano la gente, ma quando si provava ad aiutarla lei diceva di non aver bisogno di aiuto e ci rideva su... Prima di sparire, ha scritto cose riguardanti la morte. Ora hanno trovato il suo zaino e i suoi documenti quasi vicino casa mia su degli scogli e poi il suo corpo ad Aspra. Una diciassettenne che si è suicidata per colpa della pressione culturale dei suoi genitori. Non ho parole».

L'ultimo avvistamento della giovane risale a martedì scorso quando la ragazza ha atteso l'autobus, alla fermata di via delle Croci, che l'avrebbe portata a scuola, il liceo Ninni Cassarà di via Don Orione, dove però non è mai arrivata. Prima, avrebbe fatto sapere alla signora per la quale lavorava che si sarebbe assentata. Questo potrebbe far pensare ad un allontanamento volontario. Inoltre alcune frasi inviate su WhatsApp ai compagni, poco prima di sparire, indicano un disagio preoccupante: «Pensaci due volte prima che sia troppo tardi» e «Ucciditi o bevi il caffè, io ho smesso di bere caffè». Un altro dettaglio inquietante arriva da Instagram, dove la ragazza ha cambiato il suo nome in «Death», cioè morte e anche dalla sua descrizione nella pagina del social: «Sorry Albert Camus, i stopped drinking coffee», in riferimento alla frase che ha allarmato familiari e compagni.

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