Sono più di 3mila gli oggetti lasciati a bordo degli aeromobili e all’interno dei terminal dell’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo tra il 2019 e il 2022. In grandi quantità sono stati rinvenuti cellulari, occhiali da sole e da vista, gioielli, libri e giocattoli ma vi sono oggetti anche molto singolari.
Nella lista degli oggetti ritrovati e non richiesti dai legittimi proprietari entro un anno, e finiti dunque nella lista delle cose in vendita all’asta, ci sono anche macchinette del caffè, asciugacapelli, ferri da stiro, televisori e persino una chitarra e un mandolino.
Sabato (13 gennaio) chiunque lo vorrà, potrà partecipare alla vendita all’asta che si terrà all’interno dell’ex palazzina Enac dell’aeroporto e potrà portare a casa l’affare.
«Dietro a questi oggetti smarriti che saranno messi all’asta – spiega il presidente di Gesap, la società che gestisce l’aeroporto di Punta Raisi, Salvatore Burrafato - c’è un grande lavoro. Sono oggetti che vengono repertoriati, conservati dall’aeroporto, restituiti ai titolari quando vengono reclamati. Un’ultima parte residuale viene messa all’asta e i proventi vengono dati all’erario dello Stato. Ci sono tanti beni dimenticati in aeroporto: cuffie, smartphone e ci sono anche oggetti singolari come tv, asciugacapelli, stampelle e respiratori. Sono oggetti che sono stati smarriti e che l’aeroporto ha custodito. Ora, trascorso il termine, possono essere venduti all’asta».
Cristina Pelella, security manager di Gesap, responsabile degli affari giuridici, sottolinea che questo evento «si sta organizzando dopo 4 anni. L’ultima asta è stata nel 2019 – spiega -. Gli oggetti che stanno andando in vendita sono stati rinvenuti dal 2019 al 2022 perché sono reclamabili dai legittimi proprietari entro un anno dal rinvenimento. Solitamente facciamo l’asta ogni due anni ma per via della pandemia abbiamo saltato qualche anno perché in quel periodo non c’erano molti voli e passeggeri. Ciascun oggetto viene registrato e catalogato. Gesap ha tra i suoi compiti anche la gestione degli oggetti rinvenuti a bordo degli aeromobili e all’interno dei terminal. Per quelli non reclamati, periodicamente si organizza un’asta i cui proventi vanno all’erario».
Susy Miccichè, responsabile terminal Gesap aggiunge: «Tutti gli oggetti rinvenuti vengono custoditi nelle prime 48 ore all’interno del terminal, dopo vengono portati in un magazzino. Il 70 per cento degli oggetti viene restituito ai legittimi proprietari. Si calcola che ogni 20 passeggeri, almeno uno perde qualcosa».
nel video le interviste a Salvatore Burrafato, Cristina Pelella e Susy Miccichè
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