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Termini Imerese, il padre di un detenuto porta hashish in carcere: arrestato

Lo denuncia il Sappe, sindacato della polizia penitenziaria

Il carcere di Termini Imerese

«Il padre di un detenuto a Termini Imerese è entrato nel penitenziario con 65 grammi di hashish». È quanto dichiara il sindacato della polizia penitenziaria Sappe. «Grazie al fiuto del cane Enea del gruppo cinofili della polizia penitenziaria - dice Calogero Navarra, segretario per la regione del Sappe - l’uomo è stato arrestato e associato in carcere. Apprezzamento al personale di polizia penitenziaria che, ancora una volta, con grande professionalità ed astuzia ha stroncato sul nascere l’introduzione in carcere di sostanze stupefacenti».

Il problema dell’ingresso della droga in carcere, afferma invece Donato Capece segretario generale del Sappe, «è questione ormai sempre più frequente, a causa dei tanti tossicodipendenti ristretti nelle strutture italiane. Rispetto a tale problema bisognerebbe fare molto di più, seguendo l’esempio del carcere di Rimini, dove da tanti anni esiste un piccolo reparto, con 16 posti, dedicato a tossicodipendenti, i quali sottoscrivono con l’amministrazione un programma di recupero, impegnandosi a non assumere sostanze alternative, come il metadone, a frequentare corsi di formazione, a lavorare».

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