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Mafia, processo Cupola 2.0: in appello 5 condannati e un assolto

A Pietro Lo Sicco, che è stato scagionato, erano stati dati in primo grado 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa

Un fermo immagine tratto da un video della Polizia di Stato mostra un momento dell'operazione che ha portato ad alcuni fermi nei confronti di sette persone accusate di far parte della ricostituita Commissione di Cosa nostra, 22 gennaio 2019. ANSA/ ++HO - NO SALES EDITORIAL USE ONLY++

Cinque condannati e uno assolto e subito scarcerato nel processo in appello nato dal blitz antimafia «Cupola 2.0». Confermati 18 anni per Pietro Merendino della famiglia mafiosa di Misilmeri; 17 anni per Stefano Polizzi di Bolognetta, 12 anni e sei mesi per Francesco Antonino Fumuso di Villabate. Simone La Barbera ha avuto 3 anni e otto mesi e Giusto Amodeo 3 anni e 4 mesi.

L’unico assolto è il costruttore Pietro Lo Sicco, difeso dagli avvocati Enrico Tignini e Rosanna Vella. In primo grado era stato condannato a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Saranno risarcite le parti civili tra cui dieci vittime delle estorsioni e le associazioni Addiopizzo, Sos Impresa, Solidaria, Confcommercio, Sicindustria, Centro studi Pio La Torre, Confartigianato. Risarcimenti anche per i Comuni di Misilmeri e Villabate.

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