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Il crollo del viadotto Himera, il processo si chiude senza colpevoli: tutti assolti

Nonostante la prescrizione arriva l'assoluzione anche per gli unici due imputati che erano stati condannati

Sono stati tutti assolti nel merito nonostante la prescrizione, e per gli unici due imputati condannati arriva l'assoluzione con la formula «perché il fatto non sussiste». La Corte d'appello ha infatti ribaltato il verdetto di primo grado per il crollo del viadotto Himera che si è verificato sull'autostrada Palermo-Catania il 10 aprile 2015. Cade quindi la condanna a un anno che era stata inflitta a Calogero Foti, allora dirigente generale della Protezione civile regionale e al dipendente dell’Anas, Giuseppe Siragusa: il processo si chiude senza colpevoli.

È stata inoltre confermata l’assoluzione di Calogero Lanza, ex sindaco di Caltavuturo, di un altro dipendente dell’Anas, Salvatore Muscarella e di Mariano Sireci, ex responsabile della Protezione civile del Comune di Caltavuturo. Aveva retto solo l’accusa di omissione di atti d’ufficio e non quella di attentato alla sicurezza dei trasporti.

A nessuno degli imputati era mai stato contestato il crollo dell'infrastruttura, fondamentale per la viabilità dell'Isola e che è stata poi riaperta al traffico soltanto quattro anni dopo, nel 2019. L'appello era stato presentato dalle parti civili, ovvero Anas, Società Agricola Chiusa di Caltavuturo, Codacons e Sais: le richieste di risarcimento erano milionarie e il tribunale non le ha concesse. Le difese degli imputati hanno sostenuto che la competenza sul viadotto non fosse dell'Anas, ma della Provincia. A provocare il crollo fu il terreno franoso su cui poggiavano i pilastri del viadotto.

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