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Palermo, un progetto per far rinascere l'Albegheria: «Basta degrado e più spazio alla legalità»

Restringere l’area del mercato, basta all'usato che spesso risulta rubato: la parte sana del quartiere alza la testa con a fianco Comune e università

Restringere l’area del mercato, una nuova viabilità e legalità accessibile per tutti: la parte sana del mercato dell’Albergheria di Palermo prova ad alzare la testa e con al fianco l’università degli studi di Palermo, l’amministrazione comunale e le associazioni inizia un percorso di riqualificazione di uno dei cuori pulsanti della città.

A pochi giorni dalla giornata di mercoledì 6 dicembre - quando tutti gli attori in causa si riuniranno per discutere e presentare al sindaco Roberto Lagalla le linee guida per risollevare le sorti di un quartiere sempre più emarginato e abbandonato a se stesso - in piazza Colajanni, dove storicamente durante la settimana sorge il mercato dell’usato, si prova a fare un punto della situazione presentando volontà e necessità della zona.

«Bisogna attirare e rendere accessibile a tutti la legalità - ha sottolineato Alessandra Sciurba, docente presso il dipartimento di Giurisprudenza - il nostro non è assolutamente un approccio oppositivo, il mercato è una risorsa straordinaria per questa città in termini socioeconomici, di rigenerazione urbana e di economi circolare dunque di sostenibilità. La sicurezza dei luoghi si costruisce attraverso la restituzione e l’implementazione dei diritti, fino all’emersione da situazione di irregolarità che non sono scelte ma sono costrizioni».

L’università dunque si propone e si mette al servizio della città e della comunità di residenti e mercatari regolari che annaspano, se non annegano, nell’immondizia e nella sopravvivenza altrui. Il Comune accoglie idea e progetto, e lo espande «all’intera area dell’Albergheria - sottolinea l’assessore alla Rigenerazione urbana Maurizio Carta - bisogna agire sulla qualità dello spazio, sulla sicurezza e sulla viabilità».

E aggiunge: «È giusto pretendere controllo e pulizia da parte dei mercatari ma anche l’amministrazione deve essere in grado di dare l’esempio: la volontà c’è e stiamo individuando le risorse per poter far si che questo luogo torni ad essere posto per bambini, famiglie, anche con servizi sportivi».

All’atto pratico, bisognerà «restringere l’area del mercato - spiega il consigliere comunale Salvatore Imperiale - sul modello di piazza Marina e regolamentarlo. Prevediamo anceh la riqualifica del campetto di calcio, la creazione di nuove aree pedonali, arredi urbani e parcheggi per chi vuole recarsi al mercato di Ballarò».

Una grande collaborazione arriverà anche dall’associazione Sbaratto, che da anni chiede a gran voce la tutela dei mercatari regolari e la riqualificazione del quartiere: «Abbiamo tanti problemi - sottolinea Margherita Sauro (anche conosciuta come Cetti), vice presidente di Sbaratto e tra le storiche mercatare della zona - molti sono gli stessi dell’intera città come la spazzatura, che comunque viene imputata a noi e di questo ne soffre chi questo lavoro lo fa nella legalità. Siamo nel mercato dell’usato ma anche in quello del rubato: chiediamo che ci sia una regolamentazione e che l’area diventi solo mercatino dell’usato».

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