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Palermo, lui è a processo ma per l'ex l’incubo continua

La denuncia di una vittima di stalking dopo la giornata antiviolenza: «Lo trovo dovunque, mi segue. È malato, non ha nulla da perdere». Per l’uomo finora solo un ammonimento

Tre anni senza tregua. Se lo ritrova dovunque, come una guardia del corpo (indesiderata) alle spalle se va in giro, davanti agli occhi, all’improvviso e a qualsiasi ora del giorno e della sera, se lui decide pure di parlarle per ripetere la solita cantilena: «Sono l’amore della tua vita, è inutile che continui a rifiutare questa verità». Un copione più volte raccontato dalle donne che sabato sono scese nelle piazze per la giornata contro la violenza di genere. Lui è un over 65, la ex compagna quasi coetanea non sa più a che santo (e Stato) rivolgersi per mettere fine alla persecuzione che prosegue, nonostante la denuncia per stalking e il rinvio a giudizio: l’udienza, dopo il rinvio di luglio scorso, è ora fissata per il 3 gennaio. Ma intanto Elena (i nomi di lei e dell’ex compagno sono di fantasia) continua a vivere il calvario cominciato tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, con la pandemia di mezzo a tracciare un’illusoria cessazione del rapporto con Giuseppe. Ma il divieto di circolare imposto dal lockdown ha solo rallentato e messo in pausa la sua ossessione per lei, che dal 2021 a ieri (appena due settimane fa l’ultimo regalo indesiderato ricevuto e la presenza inquietante dell’ex quando esce o torna a casa) non è cambiata, anzi. È peggiorata.

«Ho paura che arrivi a farmi del male - racconta Elena - perché Giuseppe è malato, gli restano pochi anni di vita e non ha quindi nulla da perdere». Lui al momento ha ricevuto solo un ammonimento.

(Nella foto, il Centro antiviolenza Lia Pipitone)

Un servizio completo di Connie Transirico sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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