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Palermo, documenti falsi per il Reddito: «Non c'è problema per un regalino, cento euro a pratica vanno bene?»

Tramite mail i tentativi di corruzione all'addetta all'anagrafe. L'impiegata comunale si è opposta e ha denunciato tutto

Dalla dichiarazione di residenza ai contratti di locazione, fino all'iscrizione anagrafica per la Tari. Tutto rigorosamente falso secondo l'inchiesta del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo che ha smascherato a Palermo una maxi truffa in cui sono indagate 93 persone. Un meccanismo ormai collaudato da mesi, in cui Francesco Tuttoilmondo, finito agli arresti domiciliari, avrebbe gestito e mediato le pratiche tra privati e uffici comunali.

La base operativa sarebbe stata il Caf da lui gestito, il Centro raccolta Arenella. Il 47 enne, impiegato della società partecipata dalla Regione Siciliana Sas servizi ausiliari Sicilia, si sarebbe reso protagonista di alcuni tentativi di corruzione che hanno svelato le dinamiche della fabbrica della falsificazione. Ma l'impiegata comunale si è opposta e ha denunciato tutto. "Cento vanno bene?", si legge in una mail inoltrata all'addetta allo sportello. Nelle carte dell'inchiesta emerge il contenuto, ancora più chiaro, di un'altra mail indirizzata all'impiegata dell'anagrafe comunale.

Il mittente era ancora una volta Francesco Tuttoilmonido, che nel novembre 2021 scriveva: "Non c'è problema per un regalino affettuoso. Se mi dà la PostePay metto un regalino che rimane tra noi, se lei è d'accordo posso darle 100 euro a pratica. Mi mandi la carte della prepagata che ti faccio la ricarica, ciaooo". Tentativi caduti nel vuoto, visto che la destinataria dei messaggi non ha accettato e ha raccontato tutto, così come una sua collega dell'amministrazione che aveva notato diverse incongruenze nelle domande presentate e che arrivavano tutte da un unico Caf, proprio quello di via Cardinale Sanfelice.

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