Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Palermo, operaio cade da una impalcatura e muore

Il braccio meccanico spezzato nel cantiere di via La Malfa (foto dall'account Instagram «Stop morti di lavoro») e nel riquadro l'operaio morto, Giovanni Gnoffo (foto dal suo account Facebook)

Un operaio di 50 anni, Giovanni Gnoffo, è caduto giù da un'impalcatura in un cantiere in via Ugo La Malfa, a Palermo, ed è morto. I sanitari del 118 hanno cercato di rianimarlo, ma per lui non c'è stato nulla da fare. Sono intervenuti i vigili del fuoco e gli agenti di polizia. Secondo una prima ricostruzione, un braccio meccanico ha colpito l’operaio, facendolo cadere. La dinamica dell’incidente è ancora al centro delle verifiche da parte degli agenti di polizia e dei tecnici dell’Asp. È intervenuto sul luogo dell’incidente anche il medico legale. L'incidente è avvenuto questo pomeriggio, 19 ottobre. L'operaio lascia la moglie e tre figli.

La dinamica

L'account Instagram Stop morti di lavoro ha postato oggi (19 ottobre) una foto e un testo che raccontano quanto accaduto. «Giovanni Gnoffo, 50 anni, moglie e tre figli, era un carpentiere esperto», sono le prime parole del post. «A Palermo, in via La Malfa, oggi pomeriggio manovrava il braccio meccanico per la gettata di calcestruzzo nello scavo delle fondamenta di un nuovo supermercato Lidl, quando il braccio si è spezzato e lo ha colpito con violenza. È caduto in fondo allo scavo, finendo contro le casseforme metalliche, ed è morto. Per recuperare il corpo del lavoratore, i vigili del fuoco hanno dovuto faticare per aprirsi un varco tra i plinti».

La rabbia dei sindacati

«Ennesima morte sul lavoro a Palermo. Le parole non servono più servono i fatti. Controlli a tappeto, prevenzione e tanta formazione a partire dalle scuole. Siamo scoraggiati e indignati. Oggi l’ennesimo lavoratore non ha fatto ritorno a casa. Siamo vicini alla famiglia e ai suoi colleghi «. A scriverlo sulla pagina Facebook della Cisl Palermo Trapani è il segretario generale Leonardo La Piana. «Adesso basta. È uno stillicidio inaccettabile. Non si può stare a contare i morti sul lavoro e restare fermi. Siamo indignati e intendiamo alzare la voce per dire basta assieme agli operai edili dei principali cantieri palermitani». A dichiararlo è il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo dopo l’ennesima vittima sul lavoro. «Giovanni Gnoffo non tornerà più a casa. È morto mentre compiva il proprio lavoro lasciando la moglie e i tre figli. È l’ennesima e inaccettabile tragedia sul lavoro, che si è consumata ieri a Palermo». Lo afferma la segretaria della Uil Sicilia, Luisella Lionti, che aggiunge: «Alla famiglia manifestiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Alla politica, alle istituzioni chiediamo ancora una volta controlli a tappeto e più formazione. Non è possibile morire mentre si compie il proprio dovere, perché lavoro non deve significare morte. La sicurezza è un diritto fondamentale e irrinunciabile per tutti i lavoratori». «Nell'esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia del povero operaio morto sul lavoro in via Ugo La Malfa, ribadiamo che è inaccettabile, come ha anche sottolineato il presidente della Repubblica, che in un Paese moderno, civile, si continuino a registrare incidenti mortali sui luoghi di lavoro, che spezzano la vita a tanti padri di famiglia che escono di casa per portare un pezzo di pane a casa». Lo dicono, in una nota congiunta, il presidente e il vicepresidente di Panormedil, Gaetano Scancarello e Pasquale De Vardo, commentando la notizia della morte dell'operaio. Nella foto il braccio meccanico spezzato nel cantiere di via La Malfa (dall'account Instagram «Stop morti di lavoro») e nel riquadro l'operaio morto, Giovanni Gnoffo (dal suo account Facebook)

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