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Caso Shalabayeva, la Cassazione annulla l'assoluzione dell'ex questore di Palermo Cortese

Accolto il ricorso presentato dalla procura generale di Perugia, ci sarà un appello-bis a carico di tutti e 4 gli imputati accusati di sequestro di persona in relazione all’espulsione della moglie e della figlia del dissidente kazako Muktar Ablyazov

Annullamento con rinvio della sentenza di assoluzione pronunciata in appello nel processo sul caso Shalabayeva. La quinta sezione penale della Cassazione ha accolto il ricorso presentato dalla procura generale di Perugia contro la sentenza con cui, nel giugno 2022, la Corte d’appello del capoluogo umbro aveva assolto tutti e quattro gli imputati, tra cui gli ex capi della Squadra mobile e dell’Ufficio immigrazione della questura di Roma, Renato Cortese e Maurizio Improta. Dopo il deposito delle motivazioni, gli atti saranno trasmessi a Firenze per un processo d’appello bis.

La procura generale umbra aveva presentato ricorso contro le assoluzioni, pronunciate in appello «perché il fatto non sussiste», dall’accusa di sequestro di persona, di Cortese, Improta e altri 3 poliziotti, Francesco Stampacchia, Luca Armeni e Vincenzo Tramma. Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, venne espulsa verso il Kazakistan, nel maggio 2013, insieme alla figlia minorenne. Anche il sostituto pg di Cassazione Luigi Giordano aveva stamane, nella sua requisitoria, sollecitato l’accoglimento del ricorso.

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