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Stop al reddito di cittadinanza, a Palermo nuova protesta dei disoccupati

L'assessore Pennino: "Mi sono fatta portavoce con il Governo per l’apertura del Fondo Povertà, attualmente destinato solo alle famiglie percettrici di rdc, a tutta la platea di persone che restano in difficoltà"

Nuove proteste per i disoccupati palermitani, che questa mattina (17 ottobre) hanno attraversato via Maqueda in corteo, da piazza Verdi fino a Palazzo Comitini. Chiedono «il diritto a un reddito e al lavoro», dopo la riforma del Governo Meloni che ha sancito la sospensione del reddito di cittadinanza, da subito per gli occupabili, da dicembre per i non occupabili.

«È una divisione insensata tra i poveri - spiega Davide Grasso, presidente dell’associazione Basta Volerlo -. Il lavoro in Sicilia non c’è. Migliaia di famiglie sono sul lastrico, sotto minaccia di sgombero da parte dei proprietari perché non riescono a pagare l’affitto, con bollette arretrate e la spesa che non si riesce più a fare. Non si possono abbandonare i più fragili, chiediamo un intervento da parte dei rappresentanti del Comune di Palermo».

Una delegazione di ex percettori di reddito, al termine della manifestazione, ha incontrato l’assessore comunale ai Servizi Sociali, Rosi Pennino. «Stiamo lavorando per non lasciare indietro nessuno. Mi sono fatta portavoce coi rappresentanti del Governo nazionale - afferma Pennino - per l’apertura del Fondo Povertà, attualmente destinato solo alle famiglie percettrici di reddito di cittadinanza, a tutta la platea di persone che restano in condizioni di povertà e non riescono ad accedere a servizi di autonomia, quali i tirocini inclusivi o i sostegni di tipo socio-educativo. Questo potrebbe essere un aiuto concreto per le famiglie in difficoltà. Aspettiamo risposte da Roma, ma siamo fiduciosi».

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