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Palermo, il canale di Boccadifalco nel degrado: la protesta dei residenti

Quando piove la zona, a forte rischio idrogeologico, si allaga e la paura è sempre più concreta tra chi vive a San Martino delle Scale, Piano Geli e Valle Paradiso

Scoppia la protesta per le condizione del canale di maltempo di Boccadifalco, a Palermo. Spazzatura e vegetazione selvaggia regnano lì dove le acque piovane dovrebbero trovare uno sfogo, ormai del tutto inesistente: ad ogni pioggia, la zona, a forte rischio idrogeologico, si allaga e la paura è sempre più concreta tra i residenti di San Martino delle Scale, Piano Geli e Valle Paradiso, che si sono riuniti in un sit in di protesta per accendere le luci sul problema che attanaglia la borgata.

«Quando piove in via Umberto Maddalena, dove sfocia il canalone - racconta uno dei residenti della zona, Pippo Zerno - l’acqua deve superare metri si spazzatura, che puntualmente trascina con sé. Ma c’è di più: li sotto è il regno di tanti animali, principalmente topi, che salgono in superficie. Parliamo di almeno trenta topi che invadono le strade e inseguono le persone. Io stesso sono stato inseguito due volte». E continua: «Combattiamo da 25 anni con questa sottrazione, per ottenere disinfestazioni, opere di riqualificazione. Non si è mai visto nessuno. Ora hanno detto che è stato nominato un Rup per i lavori, ma di quali lavori parliamo? Non ci crediamo neanche se li vediamo».

La rabbia è tanta e la si legge nei cartelli esposti durante la protesta: «Anche Boccadifalco è Palermo», recita uno. «Sindaco Lagalla la aspettiamo nel vallone», prosegue un secondo. «Da quarant’anni il vallone è pieno di spazzatura, carcasse di elettrodomestici - racconta un altro residente - breve arriveranno le piogge: se dovessero arrivare i temporali Boccadifalco arriverebbe fino in piazza Indipendenza. Già con le piogge normali non si riesce a camminare, si allaga tutto».

A dar manforte ai cittadini ci ha pensato il consigliere coniugale del Movimento cinque stelle Antonio Randazzo: «Siamo in una zona dove il rischio idrogeologico è importante - ha detto - il lavoro più urgente è quello della pulizia dei detriti. C’era anche un altro progetto che riguardava la zona abitata di Boccadifalco, in particolare la via Depineto, un intervento già finanziato ma la gara è andata deserta e non si hanno notizie dei fondi, se li abbiamo persi o meno. Parliamo della parte più difficile, perché la strada è in realtà la copertura del canale e i rischi sono importanti».

Randazzo ha poi sottolineato il grave pericolo che corrono i residenti dopo gli incendi che hanno colpito la zona e i conseguenti detriti rimasti: «Li c’è una fragilità che riguarda la vegetazione - ha sottolineato - potrebbe finire nei canali e potrebbero provocare gravi danni».

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