«Mico Geraci era una persona che aveva voglia di cambiare le cose in una cittadina come Caccamo, dove cambiare le cose era pericoloso. Con grande impegno umano e professionale ha dato la sua vita per affermare i diritti dei lavoratori, denunciando le infiltrazioni mafiose. Aveva 44 anni quando l’8 ottobre del 1998 a Caccamo è stato trucidato a fucilate sotto gli occhi di suo figlio Giovanni. Ancora oggi non conosciamo il colpevole e per questo continuiamo ad affermare la nostra richiesta di giustizia». Così Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia.
Lionti, in occasione del venticinquesimo anniversario della morte del sindacalista della Uil, interverrà al dibattito organizzato all’Ars domani (domenica 8 ottobre) alle 10 insieme a Giuseppe Geraci, avvocato e funzionario della Regione, Giuseppe Enrico Di Trapani, socio fondatore di Addiopizzo, Ismaele La Vardera vicepresidente della commissione antimafia, il giornalista Dino Paternostro e l’attore e regista Pif.
«Dobbiamo combattere la mafia ed educare alla legalità entrando nelle scuole e coinvolgendo i giovani e le loro famiglie - afferma Lionti -. Deve essere un impegno costante. Il nostro Mico è stato un esempio di coraggio e di onestà ed è dovere di questo sindacato tenere alto il suo ricordo».
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