"Gli ho comprato una Vespa... nel garage di Fabrizio ce l'ho portata di la... Il Ciao c'ho regalato, un Booster c'ho regalato. . . uno Zip c'ho regalato...". Parlando con la madre al telefono, ignaro di essere intercettato, faceva l'elenco dei regali fatti al poliziotto che, secondo le indagini, gli passava notizie sulle perquisizioni di droga e gli faceva avere, pare sotto banco, l'hashish sequestrato e formalmente distrutto per farglielo rivendere.
Una lamentela, quella al cellulare, di Ignazio Carollo, pusher noto agli inquirenti, che ha suscitato anche una reazione nella madre: "A lui? Pochi cinni facisti regali", detta come battuta, per sottolineando la notevole generosità del figlio nei suoi rapporti con il vice sovrintendente della Mobile di Palermo Fabrizio Spedale, da ieri in cella.
L'inchiesta ha coinvolto anche un altro poliziotto, Salvatore Graziano, anche lui arrestato. Dalle intercettazioni si evince anche che tra Carollo e Spedale questi regali fossero una parte del loro accordo. Carollo parlava, sempre con la madre, al telefono di quanti soldi avesse fatto guadagnare. "E tu cosa ci hai guadagnato", chiede la donna. "Il furgone come l'ho comprato, u' Porter? E tutti questi motori?".
Carollo poi ha specificato, si legge nelle intercettazioni, che solo indirettamente questi soldi venivano da Spedale e dai suoi colleghi, perchè in prima battuta, il denaro proveniva dall'attività di spaccio.
Quale fosse il collegamento tra Spedale e la sostanza stupefacente che aveva fatto ottenere a Carollo tali guadagni è stata poi specificata nel prosieguo della telefonata. Secondo il loro accordo (si legge nell'ordinanza), Spedale procedeva al sequestro della droga (...."Le sequestrava queste cose...."), e invece di distruggerla ("e la doveva andare a buttare..."), "invece me li dava a me", per rivenderla e dividere i ricavi "mi dava 20 mila euro..".
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