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Si è insediato il nuovo questore Vito Calvino: «Palermo non è irredimibile»

Torna dopo nove anni nel capoluogo siciliano, dopo avere guidato i commissariati di Brancaccio e San Lorenzo

«Palermo non è irredimibile. I suoi problemi non sono diversi da altre aree metropolitane. La città è padrona del suo destino e i suoi cittadini sanno cosa fare per renderla migliore. Va bene indignarsi, ma se a questo si reagisce in modo propositivo e non con rassegnazione». Vito Calvino torna dopo nove anni nel capoluogo siciliano, questa volta da questore dopo aver guidato i commissariati di Brancaccio e San Lorenzo. Il suo discorso di insediamento, oggi al complesso Santa Elisabetta della locale squadra mobile, è senza fronzoli: il primo punto in agenda sono i giovani, a cui va fatta conoscere una alternativa proteggendoli dalle devianze che oggi li assorbono. Un percorso lungo, che passa da una una nuova stagione di riavvicinamento tra divisa e cittadini e in questo senso tornano centrali i commissariati, specie nei quartieri meno ricchi, che dovranno recuperare un rapporto con scuole e famiglie «per combattere anche la dispersione scolastica».

Crack e baby gang dunque sono fenomeni che vanno combattuti con un lavoro «serio e intelligente - ha detto il nuovo questore - non si va dall’oggi al domani con una ruspa. Siamo consapevoli delle criticità, così come lo era chi mi ha preceduto. Ho trovato tante buone novità, bisogna continuare in questo senso, portando ai tavoli le questioni più importanti». Poi, il passaggio sul fenomeno mafioso, sul quale Calvino ha garantito la prosecuzione «della lotta senza quartiere e dell’assalto al patrimonio - ha detto - l’attività deve essere continuata, la città sotto questo profilo è un punto di riferimento assoluto. Questa è una terra che vive di simbologia e quindi la visibilità della continuità è la migliore cartina di presentazione per garantire impegno».

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