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La droga ai vip, chiuse le indagini a Palermo: lo chef Di Ferro e altri cinque rischiano il processo

Oltre che all'imprenditore finito ai domiciliari, gli avvisi sono stati notificati ai fratelli Gioacchino e Salvatore Salamone, a Gaetano Di Vara, Giuseppe Megna e Pietro Accetta

Mario Di Ferro

La Procura di Palermo ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari relativo alla vicenda della droga ai vip, venduta ad alcuni frequentatori di Villa Zito, nel cuore del capoluogo siciliano. Il ritrovo di politici, manager e imprenditori è in sé estraneo a tutta la storia, ma la residenza di via Libertà era l’epicentro di tutto.

Sei le persone sotto inchiesta, che ora rischiano la richiesta di rinvio a giudizio: lo chef Mario Di Ferro, finito ai domiciliari il 29 giugno dalla squadra mobile assieme ad altri due nella lista, i fratelli Gioacchino e Salvatore Salamone. Avviso notificato pure a Gaetano Di Vara, Giuseppe Megna e Pietro Accetta, che avevano avuto una misura meno afflittiva.

Tra i clienti di Di Ferro, cioè acquirenti di cocaina, anche l’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, e il suo capo della segreteria tecnica, Giancarlo Migliorisi, poi passato con lo stesso incarico nello staff dell’attuale presidente, Gaetano Galvagno, che l’ha immediatamente licenziato. Né Miccichè né Migliorisi sono indagati.

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