Il 29 settembre 2023, alle ore 18.30, il museo regionale d'arte moderna e contemporanea di Palermo inaugura, nella sede espositiva del Real Albergo dei Poveri, la mostra fotografica IS-LAND, personale dell'artista Fabio Sgroi, a cura di N38E13.
La mostra, finanziata dal dipartimento regionale dei Beni culturali e dell'identità siciliana e realizzata in collaborazione con l’Associazione N38E13, è l’atto finale della ricerca condotta nel corso della prima edizione della residenza artistica annuale nell’isola di Pantelleria, dal titolo Take place into the island - N36E11, che indaga il paesaggio e la relazione uomo-natura, attraverso vari medium - fotografia, video, suono, installazione, scultura, pittura - di artisti internazionali che annualmente verranno invitati a prendervi parte. Fabio Sgroi è l'artista invitato alla prima edizione e presenterà i risultati della sua ricerca nella mostra IS-LAND con 16 fotografie panoramiche e un wallpaper.
«Abbiamo incoraggiato e sostenuto questa mostra – afferma Maria Maddalena De Luca, direttrice del Museo – per riprendere la progettualità del Riso legata alle residenze degli artisti del nostro Archivio S.A.C.S., lo Sportello per l'Arte Contemporanea, volto alla promozione della creatività siciliana, di cui Sgroi fa parte dal 2013, con l'obiettivo di valorizzare le professionalità artistiche del nostro territorio. Attraverso gli scatti effettuati a Pantelleria, Fabio Sgroi ci restituisce inedite immagini documentarie del territorio pantesco che assurgono al contempo ad una dimensione simbolica pregna di lirismo e introspezione».
«Fabio Sgroi è solito esplorare con il medium fotografico i misteri dei riti religiosi in Sicilia, scene in cui l’uomo sociale è protagonista, con i suoi sguardi e i suoi movimenti. In IS - LAND, Sgroi proietta il suo sguardo fotografico sulla terra dell’isola rintracciando forze ed energie nel paesaggio, naturale e antropico, che si articola in presenze, passaggi e assenze. In una tensione di elementi, una bussola visiva orienta sui misteri della natura come possibile spazio di equilibrio uomo-natura, colto sul piano immaginifico dell’immagine».
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