Alla spazzatura, il traffico, le risse e il degrado, adesso si aggiunge anche l’incubo dello scarico fognario che sta inquinando il mare e riempiendo di cattivo odore il lungomare. Dopo un’estate senza bagni, i cittadini di Sferracavallo non ci stanno e scendono in piazza.
Il sit-in dei residenti nella mattinata di oggi, all’indomani dell’ordinanza firmata dal sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, che sancisce il divieto temporaneo di balneazione nell’area.
Gli esami effettuati dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale hanno riscontrato la presenza di un’alga tossica (l’osteopsis cf ovata) in «una concentrazione superiore al valore limite previsto dalla legge».
Gli abitanti della borgata sono stanchi: «Siamo la Cenerentola di Palermo - afferma Giovanni Caporrimo che a Sferracavallo c’è nato - una borgata abbandonata dalle istituzioni. Il comune di Palermo ci ignora, in questi ultimi anni vivere qui è diventato una tragedia».
Cartelli alla mano e mollette al naso, chiedono alle istituzioni di essere ascoltati: «Siamo qui perché desideriamo attenzione - spiega Caterina Montedoro - ci sentiamo abbandonati. Prima Sferracavallo rappresentava una perla per Palermo, un mare splendido, l’aria pulita, buon cibo. Adesso l’unico rimasto di buono è il cibo, tutto il resto è caduto nel degrado».
Ma se la lingua nativa, meglio di qualsiasi altra, è in grado di esprimere i sentimenti di chi la parla, per racchiudere lo scontento dei tanti residenti basta uno striscione, scritto in siciliano: «Fogna e munnizza e finìu a biddizza»
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