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Il cardinale Zuppi ricorda il beato Puglisi a Palermo: "Le mafie sono fatte da vigliacchi"

Il presidente della Conferenza episcopale italiana a Palermo onora il parroco ucciso 30 anni fa da Cosa Nostra. L'arcivescovo Lorefice: "Don Pino un uomo di ascolto"

"La figura di don Pino Puglisi è importante perchè dimostra come si combattono le mafie e perchè aiuta tutti noi a capire come combattere la mafia che non è solo a Palermo". Lo ha detto il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, giunto a Palermo dalla Cina, per presiedere in cattedrale la santa messa in ricordo di padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia trenta anni fa.

"La violenza che ha ucciso padre Pino Puglisi ha un nome. Si chiama mafia. Le mafie sono fatte da uomini vigliacchi, che sono forti perchè si nascondono", ha detto poi Zuppi durante l'omelia.

"Il sorriso di padre Pino fu la sua risposta e il suo perdono - ha detto Zuppi - le mafie oggi sono diffuse, penetrano le economie, gestiscono i traffici di persone e di droghe. Producono morte. La mafia è un fenomeno che non è solo dell'Isola". "La voce di padre Pino, non urlata non esibita - ha aggiunto il cardinale - ci incoraggia e richiama le nostre coscienze a non abituarci a sistemi ingiusti. Don Pino con il sorriso disarmato, disarmava. Non era un prete antimafia. Era un prete buono. Non condannava e cercava di salvare tutti. Chiedeva a ciascuno di fare un pezzo, il proprio. E lui era pronto a fare la sua parte. Nella battaglia contro il male nessuno sia lasciato solo. Padre Pino Puglisi è stato un chicco di grano caduto per terra. Il suo frutto lo vediamo oggi.Padre Pino era spiritualità e umanità. Mi colpisce pensare che padre Pino abbia inciso sugli animi dei giovani spiegando il Padre Nostro. Diceva padre Pino: l'amicizia è una briciola di sacro che è in ciascuno di noi. L'amicizia costruisce comunità. L'amore non è possesso. È sentimento di amicizia. Padre Pino, il tuo frutto rimane".

Lorefice: "Don Pino un uomo di ascolto"

"Don Pino è stato uomo di ascolto", un ascolto che "lo rendeva partecipe della vita della sua gente e lo spingeva a partecipare alle manifestazioni contro le ingiustizie. Don Pino educava i ragazzi ad ascoltare se stessi e il creato, e ogni ascolto era dentro un altro ascolto: l’ascolto della parola di Dio, l’accoglienza del Vangelo, che gli consentiva, a lui mite e indifeso, di sfidare il grande male di Palermo: la mafia". Lo ha detto monsignor Corrado Lorefice nel corso della solenne celebrazione eucaristica.

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