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Il malore e la folle corsa in ospedale: il dramma della giovane incinta morta a Palermo

La donna è arrivata al pronto soccorso già in arresto cardiaco: i medici avrebbero provato a rianimarla per oltre un'ora. Lo strazio degli amici

Era una madre di tre figli, Giorgia Migliarda, e orgogliosamente lo mostrava sui social con tante foto, insieme al marito. Quello che doveva nascere tra qualche mese sarebbe stato il quarto, ma il sogno è finito oggi, per sempre. Quelli stessi social che subito dopo la morte della 28enne, residente allo Zen di Palermo, avvenuta a Villa Sofia, hanno riempito di messaggi la bacheca della sfortunata giovane di messaggi, tra dolore, incredulità e voglia di capire come sia potuta succedere una tragedia del genere.

“Un attimo solo e nn ci sei più.... un attimo che ha distrutto un intera famiglia,notizie che nn vorresti mai ricevere...notizie che ti spezzano il cuore”, scrive Daniela.

"La vita è un attimo, e bisogna vivere momento per momento perché non sappiamo mai cosa succederà. Non potevo ricevere notizia più brutta oggi, tu una ragazza così buona e solare sempre con tutti, con me in primis.. Ovunque mi vedevi, qualunque foto pubblicavo eri sempre pronta a riempirmi di complimenti.. non sai che immenso dispiacere che ho nel cuore.. Che tu e il tuo piccolo possiate riposare in pace.. Oroteggi tuo marito e i tuoi figli più che mai”, scrive Francesco.

C’è da capire cosa sia successo, da ricostruire anche le accuse che i familiari fanno al 118. La donna è stata accompagnata dai familiari che avrebbero preferito portarla in auto invece di attendere l’ambulanza, a loro dire in ritardo. La giovane è arrivata al pronto soccorso di Villa Sofia già in arresto cardiaco: i medici avrebbero provato a rianimarla per oltre un'ora ma per lei però non c'è stato niente da fare.. La salma, in attesa di disposizioni da parte della procura, è stata portata nella camera mortuaria presidiata dai poliziotti.

Dalla sala operativa del 118 affermano di essere vicini alla famiglia della donna incinta morta con il figlio. "L'ambulanza ha impiegato circa 10 minuti per raggiungere lo Zen - spiegano - e vista la gravita della situazione a soccorrere la donna già in arresto cardiaco è stato inviato un mezzo con il medico a bordo. I familiari non hanno atteso l'arrivo dei sanitari e hanno trasportato la donna in auto al pronto soccorso. I nostri colleghi, non appena giunti sul posto, sono stati aggrediti".

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