Ottocento telecamere per il monitoraggio del territorio, tecnici specializzati, supporto investigativo e pronto intervento contro le calamità naturali. Tutto dalla sala di gestione strategica.
Si avvia la sperimentazione della Control room della polizia municipale di Palermo: questa prima fase durerà fino alla fine dell’anno, poi si prevede il lancio vero e proprio. Obiettivo, il coordinamento con tutte le forze dell’ordine, maggior controllo del territorio cittadino e una ostante dialogo con i cittadini attraverso l’applicazione Appalermo cui la Control room sarà collegata per permettere segnalazioni in tempo reale e una maggiore reattività di carabinieri e polizia di Stato.
Il sindaco Roberto Lagalla si è detto soddisfatto, sottolineando che «Palermo non è tra le più città pericolose di Italia, ma è soggetta a uno scollamento sociale che si riverbera sul territorio». Dopo il protocollo «Mille occhi», che mette in stretto contatto gli istituti della vigilanza privata con le forze dell’ordine, e la task force presieduta dallo stesso primo e dall’assessore Maurizio Carta, adesso la città si dota di nuove tecnologie sempre più avanzate per contrastare il fenomeno di violenza, abusivismo e migrazione dei rifiuti che da tempo imperversano per le strade del capoluogo siciliano. Presente anche il presidente della Regione Renato Schifani e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha assicurato come «il governo è a disposizione per implementare tutti questi dispositivi ove necessario». «Sono tutti pezzi dello stesso mosaico - ha poi proseguito Lagalla - che stiamo cercando di combinare per restituire ai cittadini pienezza e consapevole senso di sicurezza».
Maurizio Carta, assessore ai rapporti con la Polizia municipale, ha poi spiegato nel dettaglio le potenzialità della nuova piattaforma in dote alla città: «Mettendo insieme le telecamere e i dati che verrano raccolti - dice - sarà possibile leggere cosa sta avvenendo e poter dare in tempi rapidissimi un allarme a chi dovrà intervenire. In poche parole, sarà come avere una maggiore quantità di persone sul territorio che in tempo reale possono vedere un problema» Attraverso i sensori di cui alcune telecamere saranno dotate, sarà possibile individuare buche sull’asfalto senza che debbano arrivare segnalazioni dai cittadini, controllare lo stato dell’asfalto e dei marciapiedi e della vegetazione: «È un modo per conoscere in tempo reale quello che accade - conclude l’assessore - e intervenire tempestivamente».
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