Dal rogo del 2016, che bruciò quasi 600 ettari di bosco, a quello del 2021, causato dai fumogeni dei tifosi del Palermo. Monte Pellegrino vittima di incendi, decine negli ultimi anni, prima di quello della notte di ferragosto che ha rischiato di bruciare anche il Castello Utveggio.
Il più imponente quello del 16 giugno 2016, in quei giorni un'incredibile ondata di caldo colpiva Palermo. Un'afa simile a quella registrata nell'ultima settimana del luglio scorso. Per almeno cinque giorni le squadre di emergenza di vigili del fuoco, forestale e protezione civile furono costrette a combattere contro le fiamme. In fumo centinaia di ettari di vegetazione ma anche costruzioni, strade, impianti di illuminazione. Castello Utveggio rimase al buio per circa un anno e mezzo: la luce tornò soltanto nel gennaio del 2018, tanto erano ingenti i danni causati da fuoco.
Un altro incendio colpì il promontorio di Palermo il 23 maggio del 2021. A causarlo, come accertato da un'inchiesta giudiziaria, i fuochi d'artificio dei tifosi del Palermo esplosi durante una partita tra i rosanero e l'Avellino. I tifosi avevano deciso di sostenere la squadra accendendo i fumogeni in cima a Monte Pellegrino ma qualcosa andò storto: le sterpaglie presero fuoco e le fiamme si propagarono per decine di ettari. Arrivò la condanna della società di calcio e poi quella della magistratura con 13 raspo per altrettanti tifosi.
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