«Oggi ho voluto incontrare le donne detenute nel carcere del Pagliarelli. Ho reso testimonianza alle recluse della nostra presenza, anche dopo gli ultimi fatti di Torino, dove una donna di 42 anni si è lasciata morire facendo lo sciopero della fame e una ventiseienne si è impiccata. Il carcere, in genere, è un inferno, lo è stato questa estate dove il termometro ha superato 42 gradi, in una realtà che ad oggi presenta un sovraffollamento del 15%». Lo duce il garante per i detenuti di Palermo, Pino Apprendi.
«Il carcere Pagliarelli, ha, fra l’altro, problemi strutturali, che risalgono alla progettazione, soprattutto nel settore idrico. Ad oggi i suicidi in Italia sono 47 , ma le morti sospette, sono 3500 dal 2000 al 2022 - aggiunge - Fa notizia il suicidio, non fa notizia la morte del detenuto, anche in Sicilia, ad Augusta abbiamo avuto i morti per lo sciopero della fame. Il ferragosto, in carcere scorre come gli altri giorni, aumenta la tristezza per la mancanza dei propri cari. Il mio incontro con le donne detenute a Pagliarelli è stato particolarmente toccante, ho sentito tante storie familiari tristi. Ho visto piangere e ridere, ma la cosa che mi ha colpito - conclude - è stata la risposta alla mia domanda rispetto al rapporto con le agenti della polizia penitenziaria, la risposta è stata unanime: c’è un rapporto di empatia, nel rispetto dei ruoli e delle regole, sanno ascoltare e regalare un sorriso».
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