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Messina Denaro ai pm: «Mi sento un uomo d'onore, non mi pentirò mai»

Così l'ex latitante rispondendo alle domande del procuratore Maurizio de Lucia e dell’aggiunto Paolo Guido, il 13 febbraio 2023, nel super carcere di L’Aquila

Il medico di Messina Denaro, Alfonso Tumbarello e l'arresto del boss mafioso

«No, io mi sento un uomo d’onore, nel senso di altri… Non come mafioso»: lo dice Matteo Messina Denaro rispondendo alle domande del procuratore Maurizio de Lucia e dell’aggiunto Paolo Guido, il 13 febbraio 2023, nel super carcere di L’Aquila.

«Io non mi farò mai pentito»: lo dice senza esitazioni il boss Matteo Messina Denaro interrogato dopo l’arresto dal procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido.
L’interrogatorio in cui il boss nega di aver commesso stragi e omicidi e di aver trafficato in droga, ma ammette di aver avuto una corrispondenza con il capomafia Bernardo Provenzano, è stato depositato oggi.

Il boss stragista - catturato a Palermo il 16 gennaio- per la prima volta risponde alle accuse di aver custodito una pistola nella casa dove ha trascorso l’ultima parte della sua latitanza e di aver usato la falsa identità di Andrea Bonafede il geometra di Campobello di Mazara.Poi rende dichiarazioni spontanee finite nelle inchieste della Direzione Distrettuale antimafia sui suoi fiancheggiatori. Un'indagine riguarda il medico Alfonso Tumbarello, che Messina Denaro dice essere all’oscuro del fatto che le cure che prescriveva a Bonafede in realtà servivano a lui.
Per Tumbarello - difeso dagli avvocati Gioacchino Sbacchi e Giuseppe Pantaleo- , è arrivato pochi giorni fa l’avviso di conclusione delle indagini firmato da De Lucia, Guido, e dai sostituti Gianluca De Leo e Pierangelo Padova.E agli atti c'è anche il primo interrogatorio di Messina Denaro, che a suo modo ammette di aver avuto rapporti con Bernardo Provenzano, di non essere responsabile dell’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, di avere un pessimo concetto dell’ex sindaco di Castelvetrano, Tonino Vaccarino, «che mi ha tradito per soldi».

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