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Allarme diossina a Palermo, il preside di Medicina: «Va monitorata pure la filiera alimentare»

Il professor Ciaccio: «Le condizioni climatiche di queste ore con la pioggia e con un abbassamento delle temperature stanno aiutando molto nel superare l’emergenza. Il monitoraggio deve proseguire»

«Le condizioni climatiche di queste ore con la pioggia e con un abbassamento delle temperature stanno aiutando molto nel superare l’emergenza. Certo sarebbe importante sapere qual è il dato di oggi. Sappiamo che però ci vogliono giorni per conoscere i nuovi valori. Quello che è importante in questa fase è il monitoraggio che deve proseguire non solo nell’aria e nel suolo, ma anche nella filiera alimentare. Il dato di 3.531 femtogrammi di sostanze tossiche per metro cubo. in sé non indica un pericolo. Bisogna vedere quanto tempo si è stati esposti alla diossina. Per essere pericolosa deve avvenire per giorni e in quantità elevate». Lo dice Marcello Ciaccio preside della facoltà di Medicina dell’Università di Palermo commentando i dati forniti dall’Arpa Sicilia sulla diossina presente nei quartieri dove sono stati eseguiti i monitoraggi dopo l’incendio nella discarica di Bellolampo a Palermo lo scorso 24 luglio.

«Dove ci fossero sistemi di aereazione centralizzati vicini ai luoghi dove si è registrata l’alta concentrazione di diossina prevedere un ciclo di purificazione dei sistemi di climatizzazione può essere utile - aggiunge - Negli uffici dove si sta per parecchie ore se c’è un sistema di climatizzazione nella zona dove è stato eseguito il monitoraggio, la purificazione del sistema può essere una manovra preventiva utile».

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