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Da Monreale a San Vito lo Capo, la lotta dell'aeronautica contro gli incendi

Marco Forcato, comandante dell'82° Centro Sar di Trapani e pilota: "Otto ore in volo durante l'emergenza"

Sono stati loro a salvare dalle fiamme la Cattedrale di Monreale: l’82° Centro Sar di Trapani dell’aeronautica militare che in 8 ore di volo ha effettuato un totale di 60 sganci, per oltre 40.000 litri di acqua. Le operazioni sono continuate per tutta la giornata di mercoledì 26 luglio, insieme agli assetti della flotta regionale, per operare e raggiungere le zone lambite dalle fiamme in provincia di Palermo e di Trapani nel più breve tempo possibile. Per cui sono state effettuate 3 missioni operative in 5 ore di volo, per un totale di 45 sganci e circa 39.000 litri di acqua riversata sui roghi ancora attivi nella zona di Monreale. «Noi facciamo parte del 15° stormo dell’Aeronautica militare e operiamo con degli elicotteri che sono HH139 Alfa e versione Bravo – spiega Marco Forcato, comandante dell'82° Centro Sar di Trapani e pilota -. Entrambi hanno la possibilità di installare un “kit benna” cioè una specie di secchio che serve per prelevare circa 900 litri di acqua sia dal mare sia da fonti di acqua dolce. In genere sono la protezione civile e i forestali che mettono a disposizione pozze e laghi naturali ed artificiali, dipende ovviamente dal contesto. Normalmente noi ci occupiamo di “Search and rescue”, quindi ricerca e soccorso di personale militare in concorso con il personale civile. Preleviamo del personale o dei presidi sanitari d’urgenza e abbiamo un ventaglio di operazioni molto ampie per quanto riguarda la salvaguardia della vita umana».

Salvataggio a Calampiso

Sempre loro, inoltre, sono intervenuti a Cala Grottazza Calampiso, nel comune di San Vito Lo Capo, per recuperare 15 turisti bloccati dalle fiamme e dal fumo provocato da un incendio. Una volta localizzati, e individuato dall’alto il percorso più idoneo da fare via terra per trarli in salvo, l’elicottero è atterrato in uno spiazzo consentendo lo sbarco di due tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) Sicilia e di un aerosoccorritore dell’Aeronautica militare, che hanno provveduto a mettere in sicurezza i turisti e condurli verso le squadre di soccorso a terra. «Oltre ad essere il comandante, sono anche un pilota operativo, per cui sono tra quelli intervenuti in questi giorni sugli incendi – riferisce ancora il comandante Marco Forcato - dal punto di vista umano dico che vedere bruciare così tanti ettari di vegetazione dà una profonda tristezza, perché dall’alto si vede proprio il patrimonio boschivo che va in fuoco, quindi, si cerca di fare il veramente il massimo. Dal punto di vista operativo sono missioni complesse perché c’è il vento che può interferire con tutte le operazioni e il fumo che ostacola la visibilità, c’è pure il problema della dislocazione fisica, infatti, a volte gli incendi sono in punti poco accessibili, in crinali, in zone difficilmente raggiungibili via terra ma complesse anche dal punto di vista aereo. Poi logicamente c’è il grande coordinamento che viene fatto dai direttori delle operazioni di spegnimento, i Dos del corpo forestale, ed un ruolo fondamentale perché ci dà una comprensione a 360° di tutto quello che succede all’interno di quell’incendio: personale a terra, mezzi a terra, personale interno al bosco, altri assetti aerei che intervengono».

L’accordo con la protezione civile

Oltre alle normali attività, nel periodo estivo, quindi dal 15 giugno al 30 settembre, forniscono il proprio contributo per la popolazione civile, infatti, il Dipartimento di protezione civile ha firmato un accordo con il Comando operativo di vertice Interforze e in questo contesto, in base al dislocamento geografico sul territorio, vengono gestiti i dati degli assetti militari a favore della protezione civile: «Qui rientriamo noi, l’82°centro Sar per la Sicilia e l’80° invece è dedicato alla Sardegna. Siamo due centri dello stesso stormo che in questo periodo siamo chiamati ad operare nella lotta agli incendi boschivi – racconta infine il comandante del centro Sar di Trapani - All’interno di questo accordo con la protezione civile siamo operativi con un assetto dedicato all’antincendio boschivo e un assetto dedicato alla ricerca e al soccorso. Quindi siamo un centro altamente operativo e favore del territorio siciliano, in cui l’Aeronautica è molto presente. Questo genere di attività porta con sé dei pericoli, l’abbiamo visto in Grecia con il canadair che è precipitato e i forestali feriti di questi giorni. L’anno scorso purtroppo è stata la volta di due nostri colleghi che sono morti nella zona di Catania. Dunque, l’attività antincendio boschiva è pericolosa, ma noi la svolgiamo con la massima perizia e con il giusto addestramento, il quale ci consente di affrontare la situazione con la lucidità necessaria per superare al meglio ogni pericolo».

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