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Palermo, le spoglie di San Benedetto il Moro danneggiate nel rogo della chiesa

È pesante il bilancio dell'incendio a Santa Maria di Gesù, distrutte due preziose opere del '400

Selima Giuliano, sovrintendente ai Beni culturali di Palermo

«Stiamo facendo l’inventario di quello che si è salvato e di quanto è andato distrutto nell’incendio della chiesa di Santa Maria di Gesù. I danni per il patrimonio culturale sono notevoli. Adesso abbiamo già presentato una relazione al Comune di Palermo per chiedere la messa in sicurezza dell’edificio». È quanto dice la soprintendente ai Beni Culturali Selima Giuliano che ha eseguito insieme ai tecnici sopralluoghi nell’edificio sacro di proprietà del Comune.

«È stata distrutta una statua della Madonna e anche la teca del santo Benedetto il Moro è andata bruciata. Alcuni resti del Santo co patrono di Palermo sono andati distrutti - aggiunge la Soprintendente - Le opere marmoree si sono salvate come le tele nelle pareti. Certo richiedono importanti opere di restauro. Fortunatamente la biblioteca e la pinacoteca sono state salvate dall’incendio». Resta da capire come le fiamme siano arrivate a distruggere la chiesa. Una delle ipotesi che alcuni lapilli trasportati dal vento siano finiti sul tetto di legno e abbiano distrutto l’edificio. Attorno al cimitero non ci sono tracce di roghi.

«Fino a tarda sera sono rimasta nel plesso monumentale - conclude Selima Giuliano - Sono rimasta colpita dalla comunità legatissima alla chiesa, al santo. In tanti hanno provato vero dolore per quanto è successo. Ho visto tanti piangere nel vedere la chiesa danneggiata. Sentimenti di unione e partecipazione molto forte che mi hanno molto toccato».

Le opere distrutte

L’incendio che ha quasi distrutto la chiesa del convento di Santa Maria di Gesù a Palermo ha bruciato anche due preziose opere del Quattrocento: la statua della Madonna con bambino conosciuta dagli studiosi come un’opera tedesca del 1470 e un Ecce Homo databile tra il ‘400 e gli inizi del ‘500. La notizia della distruzione delle due preziose opere è stata confermata da Giuseppe Fazio dell’Accademia delle Belle Arti. Fazio stava studiando la statua di Santa Maria per la diffusione in Sicilia di questa iconografia. L’altra statua era stata appena restaurata. «Non era - sostiene Fazio - il solito Ecce Homo, come creduto, ma una rara raffigurazione lignea del Vir dolorosus». Commenta lo studioso: «Il mio cuore piange due volte». La chiesa di Santa Maria del Gesù è stata gravemente danneggiata. Il tetto in legno è stato distrutto, alcuni quadri sono stati bruciati. Appena in tempo sono state messe in salvo le spoglie di San Benedetto Il Moro, custodite nella chiesa andata a fuoco.

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