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Palermo, il racconto di una notte di fuoco a Mondello: «Sentivamo esplodere i vetri delle case»

La testimonianza di uno dei residenti della borgata: «Tutta la montagna centralmente era illuminata di rosso da cerchi di fuoco. Si sentivano i cornicioni crollare. Arrivavano calore e cenere da ogni lato»

Possono finalmente riposare e ristorarsi i residenti di Mondello, reduci da una notte da incubo causata da un vasto incendio che ha colpito la zona con danni ad attività e abitazioni. Molti sono stati evacuati, altri sono rimasti fino al completo spegnimento delle fiamme, avvenuto in mattinata: «I primi focolai sono iniziati ieri verso le 16 sparsi sulla cresta della montagna e non si pensava potesse arrivare anche giù – ha raccontato Gianluca Blunda, residente a Mondello -. Piano piano il fuoco è sceso sempre di più e la situazione è precipitata nel giro di qualche ora, per cui verso le 22 ci siamo ritrovati col fuoco dietro casa. Intorno alle 17,30 sono intervenuti i soccorsi con una sorta di canadair, ma poi non si sono potuti adoperare in altro modo perché i vigili del fuoco erano impegnati con incendi in altre aree, per cui abbiamo atteso quelli delle province».

Inizialmente i residenti di Mondello non erano preoccupati per l’incendio ma poi si è avvicinato alle abitazioni ed è scattato l’allarme: «Ad un certo punto - continua Blunda - abbiamo visto che il vento era sempre più forte e si avvicinava pericolosamente alle case, alcune infatti sono state incendiate, soprattutto quelle costruite sul costone della montagna. Le altre case, quelle prima di via Mongibello, sono state raggiunte dalle fiamme verso mezzanotte e hanno bruciato gran parte di una abitazione molto alta, per poi proseguire verso Capo Gallo continuando a bruciare altre strutture». «Quando sono arrivati i soccorsi, pensando fosse tutto a posto, i temerari siamo andati a dormire, ma dopo due ore non si respirava più e mi sono reso conto che la situazione era peggiorata perché dalle 2 di notte in poi con il vento di scirocco nella parte sinistra della montagna c’erano delle lingue di fuoco incredibili, che facevano veramente paura – ricorda Gianluca Blunda -. Tutta la montagna centralmente era illuminata di rosso da cerchi di fuoco. Si sentivano esplodere i vetri delle case e i cornicioni crollare. Arrivavano calore e cenere da ogni lato. Molte case sono state evacuate in quel momento. Adesso per fortuna è tutto spento, ma è stata una notte terribile, c’era un caldo surreale».

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